Parlando di romanzo giallo, con un particolare occhio di riguardo per la Toscana, non si può non ricordare la figura di Giuseppe Ciabattini.
Famoso scrittore, regista, commediografo e attore, nato ad Aulla, piccolo paese in provincia di Massa Carrara, nel 1882 e morto a Milano nel 1962 è noto, oltre che per aver recitato in numerosi film di gran richiamo, anche per aver lavorato per la radio.
Per questo media ha infatti creato numerosi e famosi personaggi, alcuni dei quali protagonisti di gialli radiofonici, tra cui, con lo pseudonimo di Giuseppe Catiani, l’ispettore Scala, presente nei radio sceneggiati “L’ispettore Scala” e “L’Ispettore Scala è in piedi”.
Nel 1956, inoltre, ha dato vita a due romanzi polizieschi molto originali.
Questi libri, pubblicati sulla testata “I gialli Mondadori”, sono ispirati a sei racconti, raccolti con il titolo “Sei casi per Tre Soldi”, trasmessi in un primo momento dalla radio e, in seguito, pubblicati dalla Mondadori in appendice ai volumi del giallo.
Per capire la novità di queste opere, bisogna analizzare il periodo storico in cui sono state pubblicate.
La seconda guerra mondiale era finita da poco e l’Italia ne era uscita sconfitta.
In questo contesto quindi, gli autori e gli intellettuali del bel paese guardavano con occhio benevolo all’America, meglio ancora agli Stati Uniti, la cui cultura rappresentava tutto ciò che poteva far dimenticare alla nazione di essere povera in canna.
Erano gli anni in cui Fred Buscaglione irrompeva sulla scena con canzoni, scritte da uno studente di giurisprudenza di nome Leo Chiosso, che parlavano con ironia di “bulli e pupe”, di New York e di Chicago, di duri spietati con i nemici, ma sempre in balia delle donne e dell’alcool e in cui Renato Carosone faceva la parodia di questa situazione e nel brano “Tu vuo’ fa l’americano” dipingeva la versione napoletana del mito degli Usa facendo un ritratto ironico di un giovane che si atteggiava a yankee.
In questo clima anche la letteratura poliziesca americana ebbe un’ampia diffusione.
In Italia cominciarono ad essere letti autori di romanzi, appartenenti al così detto genere hard boiled, che riuscivano a condire le loro storie con un po’ di sesso e di violenza, per suscitare quel gusto del proibito che, visto oggi, assomiglia a una barzelletta.
Ed è proprio in questi anni, per l’esattezza nel 1956, che Giuseppe Ciabattini pubblica i suoi libri.
Questi volumi hanno per protagonisti Tre Soldi e il socio Boero, due clochard, che in una città che anche se non viene mai nominata ricorda molto da vicino Milano, vagano alla ricerca di pezzi di carta da raccogliere e rivendere.
A questo, Tre Soldi, unisce una passione smodata per la lettura di libri gialli e ben presto, grazie anche ad una certa capacità di ragionare sviluppata dalla vita solitaria, acquisisce una notevole tecnica investigativa che mette all'opera, non per denaro o per divertimento, ma solo per umanità.
Gli ambienti che frequenta spesso gli forniscono dei casi e il simpatico vagabondo è subito pronto all'azione spinto da un istintivo senso di giustizia e di onestà e da un forte desiderio di avventura.
Così, prima che la polizia giunga alla conclusione, al Commissario di zona viene recapitata una lettera, piena di errori di ortografia, ma con la soluzione del mistero.
Alla luce di quanto scritto, per la freschezza e la novità che questi romanzi hanno rappresentato per l'epoca, non si può non rammaricarsi per il fatto che la stagione di Tre Soldi sia stata brevissima.
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