Rebecca Winter è una donna non più giovane e profondamente segnata dalla vita. E’ una famosa fotografa ormai sul viale del tramonto, ma è anche una donna tradita e abbandonata da un marito che ha scelto di lasciarla per la giovane amante. E allora Rebecca capisce che deve dare una svolta alla propria vita, che deve cercare di ricominciare per non affondare nel suo passato. Fugge via dalla metropoli rifugiandosi in un vetusto e alquanto mal messo cottage di campagna, cercando di recuperare la propria ispirazione artistica, ma soprattutto cercando di recuperare se stessa. E il futuro saprà essere sorprendente e inatteso con lei, dimostrando ancora una volta che esistono insospettabili pieghe dell’animo umano.

Natura morta con briciole e un sorprendente e brillante romanzo di Anna Quindlen, pubblicato in Italia dall’editore Cavallo di Ferro. La Quindlen è un importante giornalista americana, già vincitrice di un Premio Pulitzer, che ha deciso di dedicarsi totalmente alla narrativa riuscendo, negli anni, ha conquistare pubblico e critica.

Il suo è un romanzo, che dalla trama potrebbe apparire banale, ma che in realtà riesce, grazie a una scrittura di grande potenza e impatto, a costruire un mondo reale e concreto, delicato e coinvolgente. Ma soprattutto, riesce a delineare il vissuto e le sensazioni di una donna al bivio della propria esistenza, scavando nella sua profonda interiorità, facendosi percepire con decisione il suo forte sentire, le proprie paure e incertezze, speranze e gioie, e forse perché no? La nascita di un nuovo e inatteso amore. L’autrice riesce a creare un forte pathos letterario, partendo e vivendo dallo stesso svolgimento delle emozioni e dei sentimenti.

Lo stile è leggero e gradevole, a tratti ironico (con una giusta dose di malinconia), senza mai essere banale o sciatto (anzi la ricerca stilistica è evidente e ben riuscita). La struttura del romanzo è perfettamente calibrata, frutto di un grande mestiere, con uno svolgimento dell’intera vicenda che si muove fluido e ben orchestrato fra le pagine. Le descrizioni sono sfumate e calde, come fossero colori pastello, e anche i dettagli e i silenzi possono avere grandi significati emozionali e narrativi.

Intrigante poi lo spazio dedicato dall’autrice alla fotografia, come elemento artistico della rinascita personale della protagonista.

Un romanzo dolce e inatteso. Potente eppure delicato. Un momento di rinascita per la protagonista e forse per lo stesso lettore. Da leggere con passione.