Dopo il successo della serie televisiva I misteri di Murdoch, arrivano anche in Italia gli apprezzati romanzi di Maureen Jennings con protagonista il detective della polizia di Toronto William Murdoch.
Dopo La scelta di Murdoch (n. 3073) e Sotto il segno del drago (n. 3108), Il Giallo Mondadori presenta questo dicembre in edicola il terzo romanzo della serie: La carne e il sangue (Poor Tom is Cold, 2002).
Dalla quarta di copertina:
È una tetra giornata di novembre, nella Toronto di fine Ottocento, e un agente di pattuglia è scomparso. Del giovane Wicken, impegnato nel suo giro di ronda notturna, non si hanno più notizie da alcune ore. È il detective Murdoch a trovarlo, morto, in una casa vuota. Il colpo sparato alla tempia con l’arma d’ordinanza, la postura del cadavere, il biglietto d’addio: ogni dettaglio racconta di un gesto estremo, dovuto a una delusione amorosa. Al coroner l’evidenza appare indiscutibile. Il defunto lascia la madre e la sorella invalida, e questo è tutto. Eppure vale la pena di scavare più a fondo, un po’ perché alla polizia non va giù il disonore di annoverare un suicida tra le proprie file, un po’ perché qualcosa non convince. In fin dei conti la vittima non sembrava tipo da abbandonare così i familiari al loro destino. E a William Murdoch, nonostante il mal di denti che lo affligge, il fiuto funziona ancora bene. Ne avrà bisogno per seguire la pista di un’indagine difficile che lo condurrà ai segreti di un manicomio femminile.
Ecco l’incipit:
Fuori era ancora buio perché il sole non era sorto e le luci tremolanti dei lampioni rischiaravano ben poco l’umida oscurità novembrina. Il detective William Murdoch si calcò il cappello di astrakan sulle orecchie, infilò le mani nude in tasca e, curvando le spalle sotto la fredda pioggia sferzata dal vento, risalì a fatica Ontario Street, diretto alla stazione di polizia. Era stato svegliato presto dal mal di denti e, nel tentativo di distrarsi, si era preparato per andare al lavoro molto prima dell’orario consueto.
Svoltò in Wilton al sopraggiungere di una carrozza e fu solo grazie a un tempestivo balzo all’indietro che evitò di essere schizzato. Il vetturino fece rallentare il cavallo, pensando che Murdoch potesse essere un potenziale cliente, ma non appena si rese conto che così non era, diede un colpo di frusta. L’uomo era avvolto in un voluminoso impermeabile di tela cerata; il bavero alzato gli mascherava la parte inferiore del viso e il cappuccio era talmente calcato sulla fronte che di lui si riuscivano a vedere solo gli occhi. Il cavallo non era altrettanto protetto e il mantello dell’animale era reso scuro dalla pioggia. Al pari di molti cavalli usati per le carrozze, la bestia appariva denutrita, come se non fosse in grado di andare più veloce di un normale trotto, ma il vetturino la frustò alle reni per obbligarla a procedere in fretta. Murdoch osservò il fanale posteriore che dondolava emanando una luce calda e luminosa nell’oscurità fin quando la carrozza non svoltò verso sud, in Parliament, lasciandolo solo nella strada buia.
Maureen Jennings, nata a Birmingham nel 1939, è emigrata con la madre in Canada a diciassette anni. Il romanzo La carne e il sangue fa parte di un ciclo ambientato alla fine dell’Ottocento e incentrato sull’investigatore della polizia di Toronto William Murdoch, poi protagonista di una fortunata serie televisiva.
La carne e il sangue di Maureen Jennings (Il Giallo Mondadori n. 3120), 266 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Marilena Caselli
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