Un nuovo eroe entra nella Legione di Segretissimo Mondadori: l’agente freelance Jonathan Quinn, firmato da Brett Battles.
Mentre esce negli Stati Uniti l’ottavo episodio, ecco il romanzo d’esordio di un nuovo eroe d’azione: Quinn: il ripulitore (The Cleaner, o Hung Out to Die, 2006).
Dalla quarta di copertina:
Jonathan Quinn è un agente freelance al servizio di un ente governativo segreto denominato l’Ufficio. Professione: ripulitore. Si occupa di far sparire cadaveri e ogni segno di violenza dalla scena di un’operazione. Un’attività di contorno, per così dire, niente di troppo cruento. È uno che arriva a cose fatte per qualche intervento cosmetico. Corre ugualmente dei rischi, ma non tali da disturbare i suoi sonni. Finché una missione di routine non prende una piega pericolosa. Il suo incarico è semplice, all’apparenza: stabilire se l’incendio costato la vita a un certo Taggert sia stato accidentale o doloso. Ma quando si rende conto che l’uomo è stato ucciso e inizia a porsi delle domande, un sicario tenta di fare fuori anche lui. Simultaneamente vengono attaccati i suoi referenti dell’Ufficio. Altro che routine. Qualcuno vuole distruggere l’organizzazione. Meglio scomparire e attivarsi per scoprire chi ha dato l’ordine. Sempre che Quinn sopravviva abbastanza per riuscirci.
Ecco l’incipit:
Denver non era le Hawaii. Niente spiagge, palme, bikini, cocktail mai tai sorseggiati con calma sulla terrazza del Lava Shack, sull’isola di Maui. Solo persone vestite come se aspettassero la prossima era glaciale; nessuna con un bikini nel raggio di mille chilometri. Peggio ancora, anche se erano solo le tre, ora locale, di un giovedì pomeriggio quando Jonathan Quinn sbarcò dall’aereo, uno spesso strato di nuvole color acciaio brunito oscurava il cielo, tanto che sembrava già sera.
La vacanza era definitivamente terminata, si tornava al lavoro.
Quinn si diresse verso il terminal, trascinandosi dietro un trolley, il suo unico bagaglio. C’era un piccolo chiosco, oltre l’area degli arrivi. Ci andò e prese un caffè, scandalosamente caro.
Mentre portava la tazza alle labbra, diede un’occhiata in giro. Le persone che stava cercando non erano semplici passeggeri in transito. Gli parve che nessuno lo stesse pedinando, stavolta. Bevve un altro sorso di caffè e riprese il cammino.
Trovò una sedia libera di fronte a una batteria di display che annunciavano gli arrivi e le partenze, vicino alla biglietteria. Recuperò il libro che stava leggendo durante il volo, A sud del confine, a ovest del sole di Haruki Murakami, e ricominciò dal punto in cui si era interrotto. Un’ora dopo, quando erano atterrati almeno un’altra ventina di voli internazionali, mise via il romanzo. Era giunto il momento di fare una telefonata.
Nato e cresciuto nel sud della California, Brett Battles vive e scrive a Los Angeles, pur avendo viaggiato molto: Ho Chi Minh, Berlino, Singapore, Londra, Parigi, Bangkok, che ritroviamo come ambientazioni nei romanzi che vedono Jonathan Quinn come protagonista.
Quinn: il ripulitore di Brett Battles (Segretissimo 1618), 294 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Giuseppe Settanni
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