Un incidente stradale come tanti altri, un pirata della strada che fugge via, un omissione di soccorso e la vittima che muore sull’asfalto. Tutto tristemente noto alle cronache, degno di un trafiletto in terza pagina. Ma c’è qualcosa che sembra non tornare, un vago campanello d’allarme che si ode in lontananza. Perché la vittima non aveva documenti con se? Perchè i testimoni sono spariti? E perché il nuovo teste fornisce una ricostruzione del tutto diversa? Quello che sembra una banale disgrazia si trasformerà in un freddo omicidio premeditato che nasconde un intricata trama di tradimenti, odio, gelosia e sopra ogni altra cosa… vendetta. Ad indagare, a far luce nell’ombra e nell’oscurità dell’animo umano saranno ancora una volta il Commissario Miceli, da poco reintegrato nelle sue funzioni, e il giudice in pensione Petri, che darà prova della sua mente affilata e analitica.
Troppo tardi per la verità è l’ultimo romanzo di Gianni Simoni, pubblicato da Tea. Si tratta dell’ottavo episodio della serie dedicata al sorprendente e ben riuscito duo Miceli-Petri. In questo caso ulteriori parole vanno spese per l’autore del romanzo, Simoni è stato per anni magistrato e in questa sua funzione si è occupato di processi di grande importanza penale e mediatica, dal caso Sindona, alla criminalità organizzata, al terrorismo, e da quando, lasciata la toga, ha abbracciato completamente la scrittura ha dato vita a due serie di grande successo e interesse, quella per l’appunto di Miceli e Petri, e quella dedicata al cinico e sofferto Commissario Lucchessi, un uomo con troppi problemi, ma con un grande intuito.
In questo suo ultimo romanzo, come anche nei precedenti, Simoni riesce a trasferire tutta la sua indubbia competenza e la sua conoscenza dei lati oscuri dell’animo umano. Dando vita a un’indagine, concreta e reale, ma soprattutto sorprendente e accattivante. Nelle sue storie non ci sono trovate ad effetto, o poco plausibili voli pindarici, le sue sono indagini vere, con le difficoltà, gli errori e l’intuito dei veri inquirenti.
Con uno stile pacato ed efficace riesce a creare un mondo, a mostrarci uomini e donne nella loro dolente concretezza, a delineare sensazioni e stati d’animo. Riesce a creare dei personaggi mai banali, ma bensì sfaccettati e profondi, con un sapiente uso dei dialoghi, mai fuori posto, ma bensì tesi a far progredire la storia e approfondire la conoscenza di un personaggio. Le descrizioni sono efficaci e tese, mai scontate. La narrazione è fluida e la trama accattivante e ben costruita.
Un ottimo romanzo. Una vera indagine in cui si respira il profumo e il tanfo del delitto. Da leggere con passione.
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