A quella di giornalista e di divulgatore scientifico, Massimo Polidoro, psicologo, investigatore di fenomeni paranormali e segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), affianca dal 2006, anno in cui è uscito Il profeta del Reich, una intensa attività letteraria.
E proprio questa occupazione l'ha portato alla pubblicazione, nella collana delle Edizioni Piemme dedicata ai ragazzi Il Battello a Vapore, del libro Il tesoro di Leonardo, uscito alla fine del mese di ottobre nelle librerie italiane.
Questo volume, che si può ascrivere al genere del giallo storico, partendo da suggestioni legate a misteri riguardanti Leonardo Da Vinci e la sua produzione artistica, ingegneristica e letteraria, racconta un'avventura che ruota attorno a sue fantomatiche ricchezze.
Protagonisti delle vicende narrate, avvincenti e piene di tensione, sono due ragazzini: Leo e Cecilia, che si conoscono per caso al Castello Sforzesco di Milano.
Da questo luogo partirà una suggestiva caccia al tesoro, sulla traccia di indizi che Leonardo ha disseminato per il capoluogo lombardo, che vedrà i due eroi scontrarsi con un misterioso e ricchissimo collezionista d'arte che farà di tutto per impadronirsi dei beni del genio toscano.
Inutile dire che, tra un colpo di scena e l'altro, il lieto fine è assicurato e che la conclusione del volume vedrà tra gli altri comprimari, tutti caratterizzati molto accuratamente sia dal punto di vista fisico che psicologico, l'apparizione di un personaggio la cui presenza sarà fondamentale per la risoluzione delle trame tessute con grande maestria dall'autore.
Polidoro con il ritmo coinvolgente e lo stile asciutto che caratterizza i suoi lavori fa conoscere al giovane pubblico a cui si rivolge l'opera, tramite alcuni escamotage, una delle figure più rappresentative del rinascimento italiano.
Per quanto riguarda le ambientazioni, molto curate e baste su scorci che lo scrittore sembra conoscere bene, la Milano in cui si muovono gli attori degli eventi è estremamente riconoscibile con i suoi musei, le chiese, le strade e gli edifici che fanno da cornice a una storia ricca di pathos.
Molto bella e suggestiva infine, anche la copertina del disegnatore meneghino Matteo Piana grazie alla quale, attraverso una grafica curatissima, colori luminosi e una composizione imponente, il lettore ha un impatto immediato con i protagonisti del romanzo.
Tutti questi fattori fanno si che la lettura di questo libro, che si rivolge ad una variegata platea di persone, sia consigliata sia agli appassionati di letteratura gialla che a quelli di misteri e della storia italiana del 1500.
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