Pubblicato originariamente da Sellerio nel 1990 e riproposto ventiquattr'anni dopo dalla casa editrice Einaudi di Torino, nella collana Stile libero big, Carta Bianca è il romanzo di esordio dello scrittore, regista, sceneggiatore, conduttore televisivo e giornalista emiliano Carlo Lucarelli.
Noir storico a sfondo poliziesco, ambientato nell'aprile del 1945 in un'Italia devastata dalla guerra civile e dagli ultimi brandelli del secondo conflitto mondiale e della Repubblica di Salò, questo breve libro vede il commissario Achille De Luca della questura di Bologna, accompagnato del maresciallo Pugliese, indagare sulla morte di Vittorio Rehinard, donnaiolo impenitente e personaggio ambiguo che gode di molte amicizie importanti e altolocate.
L'inchiesta si rivelerà molto difficile poiché questo omicidio scoperchierà un ambiente in cui sesso e droga fanno da padroni e metterà in luce uno scontro in atto tra due fazioni contrapposte del partito fascista nel corso del quale il protagonista della vicenda narrata si accorgerà di come la carta bianca data dai suoi superiori è solo apparenza.
Nonostante ciò De Luca, poliziotto tutto d'un pezzo ex esponente della brigata Ettore Muti, mettendosi contro alte personalità politiche e militari e non arrendendosi all'idea di una soluzione comoda riuscirà a venire a capo degli intricati eventi trovando il colpevole del delitto.
Sebbene, a causa della brevità, questo volume non spicchi per una trama articolata si fa apprezzare per una ricostruzione storica accurata e puntuale, derivata da una tesi sulla Polizia nella Repubblica Sociale, di un periodo molto delicato per l'Italia.
Un altro tratto caratteristico di questo tomo, che inizia con una prefazione in cui l'autore racconta la genesi dell'opera, è l'attenta descrizione dei personaggi, sia dal punto di vista fisico che psicologico, resi più autentici dal ricorso a dettagli visivi, acciacchi, manie, insicurezze, e patologie che fanno in modo che non restino macchiette fine a se stesse.
La prosa, sobria ma molto d'effetto, efficace e immediata, contribuisce infine a rendere il racconto avvincente e interessante anche dal punto di vista più propriamente letterario.
Con velate allusioni al presente, quasi a voler denunciare come corruzione e collusione siano caratteristiche innate degli esseri umani, sullo sfondo degli eventi criminosi viene poi descritta una classe politica allo sbando, con funzionari che lottano con tutti i mezzi, oltre che per salvare la propria pelle, per garantirsi un avvenire luminoso.
Tutti questi fattori, che hanno contribuito a rendere Carlo Lucarelli uno dei più affermati uomini di cultura italiani, fanno si che la lettura di questo romanzo sia estremamente consigliata sia agli appassionati di letteratura gialla e storia contemporanea che a chiunque sia in cerca di pubblicazioni avvincenti ed eroi a 360°.
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