Era il 1954 quando la nuova serie de “I Libri Gialli” (n. 258) presentava questo romanzo, che I Classici del Giallo Mondadori ripresenta questo settembre in edicola.
Ecco un nuovo caso per il più celebre degli avvocati cine-letterari: Perry Mason e il pugno nell’occhio (The Case of the Black-Eyed Blonde, 1944) del consueto Erle Stanley Gardner.
Il romanzo è la base per la sceneggiatura dell’episodio 1x37 della serie televisiva “Perry Mason”, andato in onda il 14 giugno 1958: solo che Diana Regis diventa Diana Reynolds.
Dalla quarta di copertina:
Una bionda in pelliccia e sottoveste, con un occhio nero, non capita tutti i giorni nello studio di Perry Mason. La ragazza il pugno l’ha rimediato respingendo le pesanti avance del figliastro del suo datore di lavoro. L’interessato nega tutto e sostiene invece di averla sorpresa a rubare. Certo il grande avvocato sembra venir meno alle sue abitudini, accettando di seguire un caso che non presenta nemmeno un omicidio o un enigma insolubile... per il momento. Finché in una notte di pioggia, sul retro di una casa nella San Fernando Valley, è lui stesso a scoprire il cadavere di una ragazza bionda con una pallottola nella nuca. Questo cambia le cose, complicandole parecchio. Ma un buon legale deve avere immaginazione, e quando si accorge che una strada è sbagliata deve saper tornare indietro a cercarne un’altra. E Perry Mason, fino a prova contraria, di immaginazione ne ha da vendere.
Ecco l’incipit:
Perry Mason prese da parte la segretaria. — Una bionda con un occhio nero? Be’, Della, mi sembra piuttosto sorprendente... a meno che sia il tipo che si caccia in una rissa. Vi pare possibile?
— Direi di no; anzi, mi sembra terrorizzata per qualche suo motivo. Non riesco proprio a classificarla. Ha una voce poco comune, una voce, direi, “radiofonica”.
— E l’avete fatta passare in biblioteca?
— Sì. Aspetta di là.
— Com’è vestita?
— Scarpe nere, niente calze, pelliccia; e ho intravisto, sotto la pelliccia, una specie di vestaglia scura. Non mi sorprenderebbe poi tanto se non avesse altro indosso.
— E ha un occhio nero?
— Un “calamaio” che è una bellezza!
— Il destro o il sinistro?
— Il destro. Ha i capelli biondo chiaro, occhi piuttosto grandi, con ciglia lunghe. Truccata e senza l’occhio pesto sarebbe una bellissima ragazza. Io non le do più di ventisei anni. Voi, forse, gliene darete ventuno o ventidue.
— Come si chiama?
— Diana Regis.
— Sembra un nome d’arte!
— Lei sostiene che è quello vero. Sembra molto agitata, nervosa, ma non piange. Il tipo di donna che, in una situazione critica, non perde la testa, secondo me.
— Mi basta, come descrizione — disse Mason. — Ora diamole un’occhiata e cerchiamo di sapere di che si tratta. Fatela passare.
Erle Stanley Gardner (1889-1970), statunitense, è tra i più celebri giallisti di tutti i tempi. Dopo aver esercitato l’avvocatura e pubblicato numerosissimi racconti, a partire dagli anni Trenta si è dedicato esclusivamente alla narrativa. Con il personaggio di Perry Mason, accompagnato da un ampio e duraturo successo anche grazie alle trasposizioni televisive, ha prodotto una lunga serie di romanzi che rappresentano la vetta ineguagliata del giallo giudiziario, padre del moderno legal thriller.
All’interno, il racconto La morte danza in salita di Alessandro Mezzena Lona.
Perry Mason e il pugno nell’occhio di Erle Stanley Gardner (I Classici del Giallo Mondadori n. 1355), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di A.M.
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