La Styria è una terra selvaggia e crudele, devastata da guerre e carestie. Il luogo ideale per criminali e guerrieri senza scrupoli, il luogo ideale per Monza Murcatto, la Serpe di Talins, la mercenaria più famosa e temuta, una donna che nel sangue e nel dolore ha trovato la sua fortuna. Ma la fortuna è pronta a voltarle le spalle! Le vittorie di Monza l’hanno resa troppo celebre e venerata, facendo ombra al suo padrone, lo spietato Granduca Orso che deciderà, senza problemi e inceretezze, di liberarsi a modo suo dell’ingombrante guerriera. Sarà solo l’inizio delle avventure/disavventure di Monza, che scampata miracolosamente alla morte, deciderà di mettere in armi un’improbabile compagnia di guerrieri e dedicarsi a quello che sarà il suo unico e immenso obiettivo… la vendetta. Il sangue scorrerà e si mischierà ad altro sangue, trasformando le terre della Styria in un intrico di paura e dolore, guerra e morte.
Il sapore della vendetta di Joe Abercrombie è pubblicato in Italia da Gargoyle Book, e si tratta di uno splendido romanzo stand-alone dell’autore britannico, che riprende l’ambientazione, e alcuni personaggi secondari, della sua celebrata trilogia fantasy The First Law (Il richiamo delle spade, Non prima che siano impiccati e L’ultima ragione dei re, tutti targati Gargoyle). Si tratta del secondo romanzo autoconclusivo e svincolato dopo The Heroes, il libro che ha fatto conoscere al pubblico italiano questo giovane autore che propone una fantasy cupa e crudele, a basso contenuto di magia, ma ad alto tasso di violenza. Una fantasy oscura fatta di battaglie e sangue, cinismo e brutalità.
Anche in questo suo ultimo romanzo Abercrombie riesce a creare un mondo, cupo ma affascinante, dove si muovono figure ambigue e sfaccettate, i suoi personaggi sono loschi figuri, sfuggenti antieroi carichi di bieco cinismo, che durante la storia si approfondiscono, si evolvono, diventano concreti e magnificamente reali catturando il lettore con il proprio lato oscuro, ma tremendamente umano.
La trama e l’evoluzione narrativa, nonostante la semplicità del plot iniziale, si sviluppa con grande inventiva e originalità, riuscendo a catalizzare l’attenzione del lettore in un vortice di eventi e vicissitudini che mantengono una tensione alta e costante per tutte le 800 pagine della storia.
La scrittura e lo stile del giovane autore britannico sono sicuri e decisi. Riesce ad alternare con mano felice, momenti elegiaci e alti, con situazioni di frenetico dinamismo e rapidi capovolgimenti di stile. La storia presenta improvvise impennate di ritmo, quando l’apparente tranquillità viene spezzata dal rumore del metallo e delle spade della battaglia. E proprio le battaglie, i combattimenti, i duelli sono la vera perla di questo romanzo, l’asso nella manica dell’autore, il suo punto di forza che fanno di lui un autore vivido e promettente, un diamante nero che risplende nella fantasy internazionale.
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