Torna il perito assicurativo David Bennet in una delle sue avventure assente dalle edicole dal 1972: I Classici del Giallo Mondadori n. 1348 presenta questo mese La maschera dell’assassino (Death Trap, 1970) di Harry Carmichael.
Dalla quarta di copertina:
Una curva pericolosa. Due auto in rotta di collisione. Tre persone a bordo. Questa la situazione di una nebbiosa serata nella campagna inglese, lungo la strada che sale verso la sommità di una collina. Tirando le somme: da una parte due fratelli, incolpevoli, che se la cavano con qualche ferita e contusione; dall’altra uno sconosciuto, responsabile dell’incidente, morto schiantandosi in fondo a una scarpata e rimasto carbonizzato nel rogo della sua auto. Una semplice, tragica fatalità? Forse no. Perché fin dall’identificazione del cadavere e dal primo colloquio con una donna che ha denunciato la scomparsa del marito sorgono strani dubbi nella mente degli inquirenti. E che nella vicenda ci siano troppi dettagli stonati appare evidente anche all’assicuratore John Piper, amico della presunta vittima, e al cronista di nera Quinn. Un mazzo di chiavi, una frase fuori posto: sono spesso le piccole cose ad accendere la scintilla del sospetto. E a illuminare il profilo di una verità agghiacciante.
Ecco l’incipit:
Mercoledì 2 dicembre alle cinque del pomeriggio, George Holden e suo fratello Tom uscirono dai loro stand del mercato ortofrutticolo di Lingford e si avviarono verso il grande parcheggio in New Street. Alle cinque e cinque minuti, George ritirò la sua Hillman Minx dall’area di parcheggio a pianterreno, dove aveva un posto fisso riservato. Alle cinque e sette minuti, i due fratelli stavano già dirigendosi verso casa. A quell’ora il traffico era sempre molto intenso, e, dovendo attraversare il centro della città, George non mancò di ripetere quanto gli era ormai diventato abituale tornando a casa, alla solita ora, per la solita strada.
— Con tutti questi segnali e sensi unici, diventa sempre più difficile circolare in città. Arriverà il momento che dovremo lasciare la macchina a casa o, forse, in periferia, e venire in città con l’autobus.
Qualche altra volta si lamentava perché aumentava la tassa di circolazione, mentre non si faceva nulla per attenuare la congestione del traffico.
Harry Carmichael, pseudonimo di Leopold Horace Ognall (1908-1979), britannico. Giornalista a Glasgow, Leeds e Manchester, è stato autore prolifico e ha costruito storie d’investigazione ingegnose e precise. Ha scritto anche come Hartley Howard.
La maschera dell’assassino di Harry Carmichael (I Classici del Giallo Mondadori n. 1348), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Gigliola Cerelli Miglio
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