Dal 2011 Giuseppe Previti, presidente dell’associazione Giallo Pistoia, ci ha abituati all’uscita annuale del suo almanacco: una guida Michelin del giallo. Difficilmente chi frequenta la letteratura poliziesca a vari livelli di approfondimento ne potrebbe fare a meno.
Previti oltre che un appassionato e instancabile lettore è anche uno specialista, presentando da molti anni una trasmissione settimanale molto seguita in tutta la Toscana dal titolo inequivocabile: Giallo Pistoia.
L’almanacco del giallo e del noir è in parte frutto degli incontri settimanali con autori presentati in trasmissione e nelle varie librerie. Senza i paludamenti della critica letteraria, l’almanacco costituisce una sicura mappa orientativa per i naviganti ne “lo gran mar” del giallo e del noir.
Vi si trovano ricerche tematiche e approfondimenti critici su aspetti poco conosciuti anche dai cultori del genere, come quello sul giallo moderno orientale o sul realismo nel giallo italiano. Non manca la testimonianza di un’esperienza di un corso di scrittura con i detenuti del carcere di Pistoia. A onore dell’autore, bisogna dire che Previti dedica lo stesso impegno nel recensire sia l’ultima uscita editoriale dell’autore celebre e conosciuto che l’opera prima di autori sconosciuti. Le sue recensioni sono tutte molto ampie e circostanziate, sia sulla trama che sull’analisi critica.
Consiglierei l’almanacco ai lettori che si avvicinano al genere per la prima volta e non riescono ad orientarsi nella copiosissima produzione che riempie costantemente le librerie, ma anche al lettore di lungo corso che vuole spigolare nella produzione letteraria dell’ anno o è incuriosito dalle interviste agli scrittori.
Leggendolo, ho avuto l’impressione di assistere a una chiacchierata fra amici, meglio se a tavola, in cui si parla di cinema, teatro, ma soprattutto di romanzi gialli, storici, polizieschi, noir, thriller....
“Una guida coerente e del tutto ineccepibile sull’utilità delle manifestazioni organizzate da associazioni come quella di cui il Previti è presidente, meritorie nel proporre, far conoscere e approfondire al pubblico i punti di vista di autori e addetti ai lavori che spesso sono molto distanti fra loro, riflettendone le rispettive sensibilità e capacità interpretative, all’interno e al di fuori dei canoni consolidati” (dalla prefazione di Enrico Luceri).
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