Sei tocchi di classe…
Sei notti di mistero di Cornell Woolrich, Mondadori 2014.
In breve.
New York. Una sorella, Jerry Wheeler, cerca di difendere il fratello dall’accusa di omicidio. Con l’aiuto del poliziotto che lo ha arrestato. Spariti i due principali testimoni (uno per sempre). Canta e balla come “Faccia d’Angelo”.
Chicago. Una pupattola di un bastardo che si vuole vendicare delle botte e del tradimento. La nuova fiamma uccisa proprio dal suddetto che cerca di incastrare un altro tizio. Ma lei è svelta di mente e di azione e c’è il poliziotto buono a darle una mano.
Hollywood. Poliziotto Buck in California. A cercarlo un “lurido topo di fogna” che addirittura chiede il suo aiuto. Era stato pagato per ferire un tizio che viene ucciso nello stesso momento in cui spara al suo braccio.
Montreal. Una scommessa. Resistere in questa città con duemila dollari. Ted Ewitt accetta ma rimane incastrato in un delitto. Dunque occorre beccare il vero assassino.
Parigi. Due furfantelli si ritrovano invischiati in un giro di stupefacenti, difendono una ragazza e sbaragliano, senza saperlo, una banda di droga.
Zacamoros. Un tranquillo poliziotto in questa città. C’è la rivoluzione, vincono i ribelli, due capi terrore della zona. Uno dei due viene assassinato e la colpa ricade su un innocente. Ma il poliziotto non ci sta, sul balcone della stanza in cui è avvenuto il delitto un pezzo di foglia masticato, indizio per il probabile assassino.
Sei racconti stupendi che mettono ancora una volta in luce le qualità dello scrittore. La sorpresa, il cambio di prospettiva, la vendetta, il ribaltamento delle aspettative, l’astuzia, cellule grigie e movimento, spari e botte da orbi con una scrittura che va dritta al sodo, delinea contorni, crea atmosfere (anche un po’ surreali), rassoda figure, e si diverte a spruzzare sorriso e ironia.
Se poi il tutto è tradotto da uno come Mauro Boncompagni siamo a posto.
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