Poco dopo la metà del secolo XIX la legione Straniera si appresta a intervenire in un teatro di guerra che ancora oggi infiamma i campi di battaglia. Sono gli anni della famosa Questione d’Oriente, il problema rappresentato dall’espansionismo russo verso il mare Mediterraneo e il Medioriente. Un teatro di guerra che all’epoca ebbe il suo epicentro in Crimea. In questo caso erano schierati gli eserciti ottomani contro le truppe d’invasione zariste decise a impadronirsi di Costantinopoli. Napoleone III, sin troppo consapevole delle conseguenze a lungo termine di un’espansione russa in quella regione decise di appoggiare i turchi partecipando alla spedizione franco-britannica prevista per il 1954. Il primo reggimento della Legione Straniera, rinforzato da alcuni elementi del Secondo, sbarcano sulle rive del Mar Nero. La penisola di Crimea. Per la prima volta volontari stranieri combattono per la Francia entro i confini europei.
L’Inizio è folgorante. Il 20 settembre i russi vengono sconfitti ad Alma e il 5 novembre subiscono un’altra sconfitta a Inkermann. Ma l’inverno caucasico non perdona. Il gelo, la mancanza di approvvigionamenti, le epidemie di colera e tifo falcidiano il contingente alleato e così la legione. Le ostilità si fermano sino all’aprile dell’anno successivo. Nel 1855, in aprile, inizia l’assedio di Sebastopoli, roccaforte che i russi difendono con estremo vigore. La battaglia durerà sino all’estate. Sarà proprio il primo Reggimento della Legione a conquistare la rocca di Malakoff, punto nevralgico di tutta la difesa del porto. Sconfitti e stremati, chiaramente non in grado di riguadagnare il terreno perduto le truppe zariste devono evacuare la zona.
Nel 1856 un armistizio sigla il termine delle operazioni sul mar Nero. Per la Legione è un momento memorabile. Colta l’occasione di mostrare il proprio valore fuori dall’Algeria, il corpo speciale si rende famoso nel mondo e conquista il rispetto degli altri eserciti europei. Per riconoscimento di tale valore l’imperatore offre ai legionari che lo desiderino di essere naturalizzati cittadini francesi. Di ritorno in Africa la legione subisce un riassestamento. Il primo e secondo reggimento vengono disciolti per formare il 2° Reggimento Etranger mentre il primo viene costituito ex novo con nella regione della Rhone, a Sathonay. Ma l’impresa in Crimea segna un ben altro obiettivo. Ormai la Legione verrà utilizzata anche sul territorio europeo in nome della Francia. In maniera ufficiale e non semplicemente come “reggimento di mercenari in prestito” come era avvenuto in Spagna.
Lo scenario geopolitico europeo è sempre un complesso ginepraio di alleanze e guerre combattute su territori occupati. Nel 1959 Napoleone III valuta che sia interesse della Francia intervenire in un conflitto che oppone la potente Austria al regno di Sardegna, siamo in una fase che darà vita al risorgimento e all’unità d’Italia. I francesi intervengono non certo per sostenere il patriottismo nostrano ma per arginare l’impero austroungarico. Di fatto, proveniente dalla Corsica il 1° RE sbarca a Genova nel maggio del 1859. Poco dopo da Orano, in Algeria, arrivano i rinforzi del 2°RE.curiosamentei due contingenti non si sono mai incontrati ma vengono integrati in un’unica brigata. In Lombardia gli austriaci non si mostrano granché preoccupati di tale intervento.
Napoleone stabilisce la base d’operazioni della Legione a Montebello. Da qui i legionari si spostano lungo il fiume Sesia. Terreno difficile e umido, marcia penosa e più difficile del previsto. Sarà necessario aspettare sino al 4 giugno per trovare il nemico in campo aperto, a magenta. Qui il 2° Reggimento si slancia in una folle carica alla baionetta, subito coadiuvato dal 1° e dagli zuavi di supporto. Una carica su terreno dissestato, ostacolata da un incessante fuoco di sbarramento. Ma l’entusiasmo e la furia dei legionari permettono la conquista di 3 chilometri di terreno che, in una sola carica a piedi non sono poca cosa.
Poi lo sbarramento costringe i legionari ad assestarsi. Qui per tutta la giornata i tentativi di conquistare l’obiettivo si succedono vanamente. Solo l’arrivo della guardia imperiale provoca un moto d’orgoglio nella legione. Ritrovati coesione ed energie i Kepì bianchi si slanciano nuovamente alla carica. Gli austriaci vengono travolti. E dopo Magenta, la Legione entra trionfalmente a Milano, accolta come un esercito liberatore. Malgrado ciò il 1° reggimento ha subito perdite severissime, per cui viene rimpatriato. Il 2° invece continua l’avventura italiana. Il 24 giugno si combatte a Castiglione e la torre di Solferino diventa simbolo e baluardo da conquistare. Nuovamente la Legione mostra capacità belliche, coraggio e spirito di sacrificio, impadronendosi del borgo di Cassiano. La battaglia con la seconda vittoria francese mette fine, temporaneamente al conflitto con un armistizio.
Il 14 agosto la Legione ottiene per la prima volta l’onore di sfilare per le vie di Parigi accolta con tutti gli onori. Ma è solo il preludio per una più grande e terribile avventura.
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