Cinquant'anni di neri italiani di Luciana Salibra, edito da Bonanno Editore, analizza il linguaggio e alcune tecniche narrative di cinque esponenti del poliziesco nostrano, a partire da quello che viene universalmente considerato il capostipite del genere, Giorgio Scerbanenco. Serialità “alta” da una parte (i romanzi dello stesso Scerbanenco col suo Duca Lamberti, Carlo Lucarelli con la sua Grazia Negro: fine anni Sessanta il primo; anni Novanta il secondo), dall’altra racconti d’autore (pubblicati su antologie) nell’ultimo decennio, in cui il poliziesco è ormai diventato un fenomeno editoriale di grande rilievo ed è ormai oggetto di indagini da parte degli studiosi. Al di là dell’attenzione accordata dall’autrice ai singoli autori, ciascuno dei quali ha ovviamente una sua specificità, questa ricerca punta a individuare delle costanti linguistiche – vedi ad es. i sottocodici privilegiati - e narratologiche inerenti al genere – vedi in alcuni casi gli slittamenti verso il noir, senza ignorare alcune tendenze stilistiche in atto nella narrativa contemporanea.

Cinquant'anni di neri italiani di Luciana Salibra () pp. 160 - ISBN 9788896950821 - € 14,00

Luciana Salibra si è dedicata per molti anni all’insegnamento scolastico, parallelamente al quale ha svolto attività di ricerca, con studi di linguistica letteraria (Lessicologia d’autore. Studi su Pirandello e Svevo, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1990; Il toscanismo nel ‘ Mastro-don Gesualdo’, Firenze, Olschki, 1994), indagando successivamente sulla lingua del cinema e della letteratura di consumo (Riscrivere. Cinema e letteratura di consumo: Rohmer, Moravia, Olivieri, Tomasi di Lampedusa, Firenze, Cesati, 2008). Recentemente, in occasione del centenario di Giovanni Nencioni, ha ripubblicato, riunendole per la prima volta, le prefazioni del grande linguista a scritti d’altri, che meritano a pieno titolo d’essere incluse nella produzione saggistica dello studioso (G. Nencioni, Prefazioni disperse, a cura di L. Salibra, Firenze, Accademia della Crusca, 2011).