Dal due di gennaio la Sperling & Kupfer ha posto in vendita nelle librerie il romanzo Il re della truffa (The Sting Man, 2013) del giornalista e scrittore Robert W. Greene. Si tratta di una storia vera che in seguito ha ispirato il film American Hustle – L’apparenza inganna di David O. Russell con un cast stellare di attori come Bradley Cooper, Amy Danes, Jennifer Lawrence e Christian Bale.

Il protagonista di questa vicenda reale si chiama Mel Weinberg un uomo di una intelligenza straordinaria che aveva saputo lasciarsi alle spalle una gioventù povera per introdursi abilmente nella alta finanza internazionale compiendo truffe clamorose.

Lungamente ricercato dalla polizia, finalmente viene catturato dall’FBI nel 1977.

Alcuni agenti dell’FBI lo convincono a lavorare per loro, in quanto stanno indagando su di un giro di corruzione ad alto livello che coinvolge anche vari uomini politici.

Weinberg accetta immediatamente e in poco tempo mette in piedi una operazione denominata Abscam che andrà avanti tra colpi di scena, fughe di notizie e scuse improbabili, lentezze burocratiche e molto altro.

Solo l’intraprendenza di Weinberg, il suo saper manipolare uomini e bellissime donne riesce a far si che questo colossale imbroglio raggiunga alla fine l’obiettivo prefissato, scoprendo le malefatte di alcuni membri del congresso.

Una affermazione del protagonista:

«Sono un truffatore.

Solo una cosa distingue me dai politici che ho conosciuto.

Io rubo.

Loro si fanno pagare per rubare.»

l’autore:

Robert W. Greeni (1929-2008) è stato uno dei principali reporter di Newsday, dove per due volte ha diretto la squadra che ha vinto il Pulitzer. È stato inoltre Senior Staff Investigator per il Comitato anticrimine di New York e investigatore per il Senato americano.

la quarta:

Solo un truffatore può incastrare un altro truffatore. Questo deve aver pensato l'FBI quando, nel 1977, ha catturato Mel Weinberg, imbroglione così raffinato da lasciarsi alle spalle l'infanzia povera a Brooklyn ed entrare nel gotha della finanza internazionale. Ma anche il criminale più furbo ha un punto debole – nel suo caso una donna bellissima, Lady Diane – e Mel, una volta scoperto, viene «convinto» a passare dall'altra parte. Spetta a lui il compito di organizzare il più delicato e complesso raggiro di sempre, l'operazione Abscam, per smascherare finalmente la corruzione ad alto livello. Anzi, altissimo, perché a essere coinvolti sono senatori e deputati troppo sensibili al fascino delle mazzette e ai favori della mafia. Tra colpi di scena, fughe di notizie e scuse improbabili (ma spesso la gente è disposta a bersi anche le storie più incredibili), lentezze burocratiche e ingenuità dell'FBI, Weinberg lavora con scrupolo da maestro al colpo del secolo. Il reporter investigativo Robert W. Greene, due volte premio Pulitzer, ricostruisce con brio lo scandalo che ha messo nel sacco il fiore della politica americana grazie all'ostinata intraprendenza di una banda improvvisata di agenti e imbroglioni. Al centro di tutto la figura irresistibile di Mel Weinberg, amante del gioco e delle donne, gran conoscitore delle debolezze umane, infaticabile bugiardo, che ha saputo fare della sua unica arte, la truffa, un onesto capolavoro.

Il re della truffa di Robert W. Greene (The Sting Man, 2013)

Traduzione Anna Fontebuoni e Gabriella Greco

Sperling & Kupfer, collana Varia, pagg. 341, euro 16,90