Wyatt Earp è il leggendario sceriffo del vecchio West, l’eroe dell’OK Corral, un uomo di legge, ma anche un baro, un donnaiolo, un bevitore. Non siamo più nel vecchio West del 1881, ma nella New York degli anni venti e Wyatt oramai settantenne incontrerà il vecchio amico e pistolero Bat Musterson e insieme dovranno togliere dai guai il giovane e scapestrato figlio del loro grande amico Doc Holliday (un’altra figura leggendaria della frontiera). Dovranno toglierlo da dei guai che hanno il nome di Al Capone.

Black Hats è il nuovo romanzo di Max Allan Collins (celebrato autore del famoso Era mio padre), e viene pubblicato in Italia da Gargoyle Books. Si tratta di un libro affascinante e ben documentato. Una storia complessa e verosimile che fa incontrare due leggende, due icone, dell’immaginario americano, il duro sceriffo della frontiera Wyatt Earp, ormai al tramonto della sua esistenza, e il giovane e rampante Al Capone. Ma sarà anche l’occasione per far incontrare due mondi, un simbolico passaggio di testimone dal West fatto di Saloon, pistoleri e miniere, alle metropoli dei gangster, al proibizionismo, alla mano nera. Da una parte vecchi pistoleri con le loro Colt e lo Stetson calato in testa, dall’altro gangster con il mitra e un elegantissimo Borsalino sui capelli carichi di brillantina.

L’idea di base del romanzo è originale e ben riuscita, e la vicenda si farà sempre più complessa pagina dopo pagina, con omicidi, sparatorie, contrabbando di alcolici, bische e partite a poker. Il vecchio e serafico sceriffo si dimostrerà un uomo duro e pieno di ombre, dalla pistola ancora fumante e con pochi scrupoli, il giovane Capone, dal canto suo sarà quello che è stato in realtà, un criminale spietato.

La scrittura di Collins è varia e intrigante, alterna momenti di grande velocità, dinamici e carichi di adreanalinica, con lunghe e profonde digressioni storiche e aneddotiche. In un primo momento si potrebbe rimanere spiazzati da questi continui cambi di prospettiva e ritmo, ma in fondo è una delle caratteristiche del romanzo e ha un proprio innegabile fascino. Ci trascina a forza in mondi lontani nel tempo e nello spazio e ci fa conoscere luci e ombre di un’epoca che fu. Le descrizioni sono dettagliate e complesse, ricche di particolari che creano un’atmosfera tagliente, i personaggi sono complessi e ben strutturati, ben sfaccettati, dimostrano le loro virtù e le loro pecche, come ogni uomo reale.

Alla fine del romanzo si avrà una conoscenza dettagliata e profonda dell’epoca dei fatti. Ma soprattutto ci saremo divertiti a seguire le avventure di due grandissimi bastardi… Wyatt Earp e Al Capone, e di un america nata e cresciuta nel sangue.