Enrico Tozzi nel suo ultimo romanzo gioca in casa per due motivi. Quello più ovvio è che la trama prende le mosse da una clonazione di carte di credito, e poiché Tozzi è un bancario e un esperto informatico, si capisce fin da subito che conosce bene le modalità con le quali vengono attuate queste truffe.
L’altro motivo è che il giallo si snoda in quel di Piovasco, ovvero Pistoia. Enrico non la nasconde, ma ne camuffa la toponomastica di frazioni e strade giocando sui sinonimi.
Il protagonista è l’acuto e sfigato ispettore Cesari, manco a dirlo in competizione con un maresciallo dell’Arma. Fumatore incallito, mangia male ed è a corto di donne. L’ultima gliel’ha soffiata un maresciallo dell’Arma, guarda caso proprio quello che indaga sul caso delle carte clonate. L’indagine del commissario Cesari si snoda in modo non ufficiale, all’oscuro dei superiori e con la complicità di un suo sottoposto. L’ispettore vuol giocare nell’ombra per non ammettere di essere stato vittima a sua volta della banda che clona le carte di credito, compresa la sua. Inoltre, non vuole scoprire le carte con il maresciallo dell’arma che indaga ufficialmente sul caso. Tutto finirà bene, con l’incontro con una bella donna e il recupero del maltolto.
Pur trattandosi di una romanzo breve, e la brevità non è nelle corde letterarie di Tozzi, autore di romanzi molto ricchi e ponderosi, i personaggi sono molti e ben amalgamati. Lo stile è scorrevole e arguto.
Le ultime pagine contengono il “Decalogo per polli distratti”, ovvero dieci semplici e utili regole da osservare al momento di prelevare denaro dal distributore automatico, per non cadere nella trappola dei delinquenti che clonano le carte di credito.
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