«The scent and smoke and seat of a casino are nauseating at three in the morning. Then the soul-erosion produced by gambling - a compost of greed and fear and nervous tension - becomes unbearable and the sense awake and revolt, from it. James Bond suddenly knew that he was tired». Casino Royale, Ian Fleming - pubblicato in Inghilterra per la prima volta in 4.750 copie da Jonathan Cape.
Quando lessi per la prima volta Casino Royale non mi piacque granché. Ero giovane, le mie letture spionistiche erano soprattutto le avventure ritmatissime di Nick Carter e OSS117 pubblicate su Segretissimo e Bond lo conoscevo solo nella versione cinematografica. Riprenderlo in mano oggi (benché mi sia capitato di rileggerlo una ventina d’anni fa) in un momento in cui l’immagine stessa del Bond cinematografica è cambiata tornando all’origine letteraria, mi ha suggerito nuove considerazioni.
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