Un maestro della narrazione. Uno dei più grandi autori della storia. Solo poche frasi che non possono racchiudere la figura di Edgar Allan Poe. Scrittore, poeta, saggista, la sua opera è universalmente conosciuta e apprezzata, scandaglia, studiata, copiata, amata. Da più parti è considerato l’inventore del giallo psicologico e uno dei precursori della fantascienza. Alcuni dei suoi racconti sono entrati nell’empireo della narrativa mondiale. Ma nonostante le mille luci che illuminano la sua vita e la sua opera, rimangono comunque dei lati oscuri, sulla sua esistenza tormentata e su un corpus narrativo che continua ad affascinare, e a mostrare ombre e tenebre sconosciute, come una fonte maledetta che si rinnova pagina dopo pagina.
In questa ottica di continuo approfondimento e di ulteriore e inattesa scoperta si pone la recente uscita I viaggi immaginari. Esplorazioni stravaganti e impossibili in giro per questi e per altri mondi, curata da Alessandro Gebbia per Gargoyle Books (bellissima la sua introduzione: Viaggio al centro di una stanza).
Si tratta di un libro interessante e affascinante in cui si propongono testi conosciuti e meno noti del grande autore americano, legati fra loro dal sottile filo narrativo del viaggio. Immaginario e strabiliante, che attraversa lo spazio e il tempo. Viaggi che conquistano e impressionano per la potenza immaginifica del loro autore, che ci trasporta in epoche fantastiche e in luoghi misteriosi, dalle sconosciute Montagne Rocciose (Il diario di Julius Rodman), alla imperitura gloria dell’Antica Roma (nel poco conosciuto poema Il Colosseo), e poi ancora nei misteriosi mari del Sud (con due classici intramontabili come: Il manoscritto trovato in una bottiglia e Discesa nel Maelstrom), e poi ancora i miti classici e tematiche futuribili, fino ad affrontare una profetica alienazione dell’essere umano (nel sorprendente L’uomo della folla). I racconti si susseguono e si intrecciano pagina dopo pagina in un caleidoscopio di mondi, in cui l’uomo e la sua psiche continuano a rimanere al centro di una narrazione intensa e suggestiva.
La scrittura di Poe è come al solito di grande potenza espressiva, ricca di suggestioni culturali, approfondita, esistenziale, con tematiche filosofiche che si intrecciano con il gusto per l’impossibile e il macabro.
Un libro che parla di viaggi, ma che è esso stesso un viaggio. Un viaggio attraverso uno degli autori più complessi e affascinanti della storia della letteratura.
Da leggere e rileggere un giorno dopo l’altro, fino al termine di un viaggio che non avrà mai fine.
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