Clinica della morte, Penitenziario Femminile di Paradise Valley. La clinica della morte nella valle del paradiso? La feroce ironia delle istituzioni, e la feroce ironia di un romanzo viscerale. Tutto fluisce come un mare inarrestabile di pensieri e confessioni, ricordi e incubi.
Una detenuta del braccio della morte racconta la sua storia. Soprannominata la regina della cocaina. Condannata per aver ucciso suo figlio. Ci conduce nell’abisso della sua esistenza, dal suo quieto vivere come traduttrice e come moglie insoddisfatta, alla relazione con un pericoloso detenuto conosciuto durante una visita in carcere. Un narcotrafficante di cui rimarrà incinta e la cui moglie la rapirà conducendola in una disumana prigionia in Colombia nutrendola di cocaina. Fino a che il vortice oscuro diverrà sempre più veloce e spietato…
Cargo di orchidee di Susan Musgrave è un romanzo sorprendente e spiazzante, cinico e crudelmente ironico. E’ pubblicato in Italia da Meridiano Zero e rappresenta un vero e proprio caso letterario, un indistinguibile intrico di verità e invenzione, luci e ombre. La sua autrice è una nota scrittrice e poetessa canadese che ha conosciuto, amato e sposato, prima un avvocato penalista e poi un suo cliente noto narcotrafficante, per poi conoscere in carcere e sposare Stephen Reid rapinatore condannato a venti anni di carcere (la loro vicenda ha ispirato il documentario The Poet and the Bandit). Ha avuto due figlie dai suoi due mariti criminali e ha vissuto la dipendenza dalle droghe del secondo marito.
Il romanzo si mostra come un intricato gioco di specchi che alterna follia e lucidità, verità e menzogna, si ha sempre il dubbio di cosa si sta leggendo, con la consapevolezza che i semi della storia affondano nella vita dell’autrice.
La sua versatilità stilistica di poetessa e scrittrice si muove e si palesa in una narrazione sfaccettata e complessa, fatta di lirismo e volgarità, dialoghi taglienti e battute fulminanti, ironia e dolore. La struttura del romanzo è densa e ricca, pulsa di contenuti e suggestioni, lacrime e dolore, sangue e follia. I personaggi sono dolenti e miserabili, e come tante orchidee colorano il paesaggio del loro malsano odore di putrescenza.
Una romanzo che fa male. Scava. Taglia. Fa sanguinare la pagina bianca. Una lettura indimenticabile.
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