Da qualche parte devo avere scritto, parafrasando Kennedy, «Non chiedere cosa può fare James Bond per te, ma cosa tu puoi fare per James Bond.» Questo perché 007 non solo mi ha fatto imparare un paio di cose importanti della vita quando avevo da poco compiuto sei anni e mi ha fornito elementi preziosi per il mio lavoro di scrittore, ma a un certo punto della mia vita mi ha persino dato da mangiare.

              

Ho scoperto James Bond nell'autunno del 1970, insieme a Hitchcock, Diabolik, gli spaghetti-western e Salgari... insomma, buona parte delle basi della mia futura attività di narratore. Il primo incontro fu casualmente proprio con il primo film, Agente 007 Licenza di uccidere, al cinema Atlas di Milano. Rivelazione. C'erano una straordinaria colonna sonora, ambientazioni esotiche, Sean Connery che sparava ai cattivi e mille altre cose. Tra cui – dettaglio non trascurabile – Ursula Andress, che pure alla lunga è stata scalzata dal piedistallo di mia Bond-girl preferita degli anni Sessanta da Daniela Bianchi e Luciana Paluzzi.

      

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