In anticipo di quasi trent'anni sul fenomeno del graphic journalism, Nicaragua 1984, opera dell'artista toscano Riccardo Mannelli stampata da Giorgio Sestili Editore e distribuita da Edizioni Art Core, raccoglie un reportage disegnato che mette a nudo la situazione politica e sociale del paese centroamericano all'indomani delle prime elezioni democratiche che hanno avuto luogo in seguito agli avvenimenti ricordati dagli storici come rivoluzione sandinista.
Questo volume, che si apre con un'introduzione del giornalista Saverio Tutino, è costituito da un insieme di tavole, realizzate con la penna bic senza lesinare dettagli, che fotografano, tra povertà e guerriglia, la difficilissima realtà dei luoghi, visitati personalmente dall'autore a metà degli anni '80, dove ha attecchito l'ideologia patriottica nota come sandinismo.
A differenza della quasi totalità dei prodotti che sono stati fatti rientrare nella categoria del graphic journalism, Nicaragua 1984 non è un vero e proprio testo a fumetti.
Il libro è composto infatti non da vignette che si susseguono ma da immagini disegnate accompagnate da brevi didascalie che talvolta formano una piccola narrazione ma più spesso contribuiscono a mostrare uno scorcio di un paesaggio o a rendere partecipe il lettore di una situazione particolare.
Nonostante si parli di un periodo crudo della storia centroamericana, il disegnatore pistoiese, con la narrazione al confine tra fumetto e illustrazione che lo contraddistingue, riesce a comunicare, oltre alla drammaticità degli eventi, l’atmosfera magica dei luoghi visitati, il calore dei personaggi incontrati, e l'assoluta autenticità delle sensazioni vissute.
Un'altra peculiarità di Mannelli poi, è quella di riuscire, grazie ad una trattazione della parte scritta arguta e distaccata, a focalizzare l'attenzione su storie di luoghi e persone e sugli avvenimenti descritti sebbene il segno che lo caratterizza, ricco di dettagli, potrebbe fare in modo di spostare l'interesse maggiormente sulla parte grafica che comunque si combina perfettamente con questi ultimi e dà all'opera un equilibrio tra testo e disegni non comune.
Alla luce di quanto detto quindi non si può che consigliare la lettura di questo libro, che smentirà tutti quelli che pensano che con il fumetto non si possano trattare argomenti di attualità in modo critico e costruttivo, sia agli amanti della storia contemporanea che a quelli della letteratura disegnata.
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