«Ecco poi Maltby. Dal 21 ottobre al 7 novembre. Lui impazzì realmente. Attesi qualche tempo perché recuperasse la ragione, ma una volta compresa l’inutilità dell’attesa, fui costretto a eliminarlo date la sua sfortunata condizione. Le ceneri del suo corpo raggiunsero quelle dei suoi predecessori nel mio volatizzatore elettrico. Poi feci inviare dei dispacci da Sao Pablo, nelle Azzorre, che ne testimoniarono l’ annegamento in quelle acque, proprio come Henderson si disse fosse stato ucciso dagli aborigeni presso le cascate Essequibo, nella Guyana inglese.
«Il caso Van Cleve fu molto interessante» continuò, consultando ancora i suoi appunti. «Il quinto giorno del test ruppe volutamente la lampadina al soffitto - che allora scendeva fin dentro la cella - e si tagliò le arterie radiali. Lo salvai appena in tempo.
«Dopo una settimana fu in grado di riprendere il lavoro, ma in fondo» e qui il vecchio scosse sconsolatamente la testa, «fallì nell’impresa e io fui costretto a svolgere il mio ruolo fino in fondo. Dopo questo incidente, tolsi la lampadina dalla cella, come potete notare. Non potevo correre rischi ulteriori a riguardo, capite».
«Mostro disumano!» gridò il medico, dopo che ogni residuo di prudenza era stato spazzato via dall’orrore e dall’indignazione. Una riflessione meno agitata gli avrebbe reso evidente come accusare un pazzo fosse perfino dannoso, ma date la sua debolezza di nervi e di corpo era incapace di conservare la calma. Agitò i pugni attraverso le sbarre verso il viso calmo e sorridente del vecchio. Fu quasi sopraffatto da un tremito improvviso e si resse in piedi solo aggrappandosi alle sbarre.
«Filantropo, intende» asserì Varian con dolcezza, senza mostrare la pur minima traccia di astio o risentimento. «La mia unica idea è questa: provare la competenza di ogni medico praticante su cui possa mettere le mani; se si dimostra troppo stupido perché gli venga loro garantito il proseguimento della professione, allora in modo rapido e misericordioso li elimino dalla società. È tanto che spero di trovare primo o poi un medico sufficientemente intelligente da superare il test e uscirne vittorioso.
«Finora, però» concluse con un sospiro di genuino rincrescimento, «sono molto, molto dispiaciuto nell’affermare che nessuna delle mie vittime lo abbia mai fatto.»
Continuò a fissare accortamente Nasmyth con notevole interesse.
«Mi domando...» sottolineò divertito, «Mi chiedo se proprio voi sarete quello che potrà resistere».
III
Nasmyth lo fissò con occhi sbarrati dal terrore.
«Che... che tipo di test?» balbettò a disagio.
«Trascinate la coperta qui vicino alle sbarre» disse Varian. «Sedetevi sopra e calmatevi. Proverò a spiegarmi».
Il medico scosse la testa per obiettare, ma il vecchio fu adamantino.
«Non dovete restare più a lungo in piedi» gli disse. «È stancante per tutti e due. Mettetevi a proprio agio. Tra l’altro,che ne direste di uno spuntino? Un dolcetto, del caffè, cioccolata? Forse un po’ di tabacco?»
«Niente!» declinò l’offerta il prigioniero. «Voglio solo conoscere le condizioni del suo test infernale!». Dentro di lui si rendeva conto di dover mostrare accondiscendenza verso i folli progetti del vecchio, fingere di cooperare; ma al momento, la rabbia e l’indignazione rendevano impossibile ogni inganno.
All’improvviso, si sentì molto debole e, cedendo alla perentoria richiesta di Varian, trascinò la coperta vicino al bordo della gabbia e si mise a sedere sopra di essa, a gambe incrociate, l’intero corpo percorso da brividi nervosi, i denti che battevano sonoramente.
Il vecchio trasse una boccata di fumo dal sigaro, poi iniziò:
«Ovviamente non mi aspetto che voi possiate comprendere il significato sociale della mia opera riformatrice sulla classe medica. Dal vostro punto di vista sono solo un volgare assassino...»
«Il test!» lo interruppe Nasmyth. «Per l’amor del cielo, amico, ditemi del test!»
«Benissimo, il test, la prova che può restituirvi la libertà. Capite come la vostra unica possibilità di sopravvivenza dipenda da questo. Portate a termine con successo la prova e queste porte si spalancheranno. In caso di insuccesso, una fiala di acido cianidrico metterà fine alle vostre sofferenze in modo indolore, istantaneo. Chiaro?»
«Proseguite!»
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