Con don Attilio Verzi…
L’odore del peccato di Andrea Franco, Il Giallo Mondadori 2013.
Già trovato il nostro uomo (don Attilio Verzi) in L’odore del dolore in Giallo 24-Il mistero è in onda di AA.VV., Il Giallo Mondadori extra 2013, che mi colpì per la sua originalità.
La vicenda si svolge a Roma in dieci giorni dal 16 al 26 giugno del 1846. Don Attilio Verzi ha un dono particolare “che molti avevano additato come una maledizione del demonio”. Percepisce gli odori nel profondo, “vivi come può essere viva una persona, vicini come la carezza di una madre o lo schiaffo di un padre che educa un figlio”. Centinaia di preghiere sotto la guida del bigotto padre Ruggero Ancillotti, conseguenza incubi ripetuti. Cercato dal papa per scovare l’assassinio di un giovane prete, don Pasquale Masini, colpito al capo nella chiesa dei Santi Vito e Modesto. Questi era al seguito del cardinale Karl Kajetan per porre un veto proprio alla elezione del suddetto papa Mastai Ferretti (Pio IX) su ordine di Ferdinando I d’Austria.
Don Attilio viene aiutato nella ricerca del colpevole dal padre Augusto Giani, anch’egli con le sue passate sofferenze (le “cicatrici”) e in seguito dal capitano della Milizia Jacoangeli. Di fronte al morto ammazzato un odore che stona con tutto il resto e che lo assillerà per l’intera l’indagine (il “moscone” per la testa). Sempre in giro a raccogliere informazioni, partendo dalla sorella Rebecca, madre superiora dell’istituto Angelica dove era stata alloggiata una parte del seguito del cardinale, fra cui il giovane prete ucciso. Ricordi di padre Costantino Patrizi che non considerava la sua una maledizione, spinte continue dall’alto per trovare presto il benedetto “moscone” che gli ronza per la testa. Intanto si scopre che un ragazzo (l’Orbo) aveva minacciato don Pasquale Masini…
Racconto lieve, leggero, delicato, più “dentro” che fuori (ottima psicologia), qualche spicchio di realtà e critica agli uomini di Fede che hanno dimenticato Dio. Trama semplice, lineare e forse troppo semplicistica per chi ama storie più complesse. Ma la mano c’è e si sente.
Per I racconti del giallo ecco Non credere ai santi di Alessandro Mezzena.
Portato via un morto sepolto, ma non c’entrano i “bastardi rumeni” di Remo, custode del camposanto. Già violate altre tombe per trovare quello giusto. Trattasi di San Simonino da Trento ucciso nel 1465 quando furono incolpati ingiustamente gli ebrei. Seguono altri morti ammazzati, una ragazza seviziata salva per miracolo e qualcuno che cerca di finirla…Una vendetta del passato?.
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