Apparsa per la prima volta nel n. 132 della collana Galassia (15 dicembre 1970), l’antologia Storie marziane (The Coming of the Terrans, 1967) torna nella pregiata ristampa di Urania Collezione (n. 128), questo mese nelle nostre edicole.

L’autrice è quella Leigh Brackett che ha lasciato un segno indelebile tanto nella storia della fantascienza che nel western cinematografico: era la fedele sceneggiatrice di Howard Hawks e per lui ha firmato cult intramontabili come Per un dollaro d’onore (Rio Bravo).

     

Dalla quarta di copertina:

C’è un genere di fantascienza che gli specialisti chiamano planetary romance, e che si svolge su pianeti esotici ideali per ambientare magnifiche avventure. Al genere appartiene, per esempio, il ciclo di Tschai del compianto Jack Vance, ma la sua rappresentante più nota è Leigh Brackett, che dieci anni dopo aver raccolto in volume queste Storie marziane avrebbe scritto la sceneggiatura del secondo capitolo di Star Wars, L’impero colpisce ancora. Brackett ci trasporta su un Marte favoloso come i più lontani pianeti della galassia, forse improbabile eppure necessario. Risalenti all’epoca d’oro delle riviste americane, i capitoli di questa odissea a episodi possono fare concorrenza alle celebri Cronache di Ray Bradbury, ma i loro eroi ed eroine hanno una passione per l’azione e il pericolo che è seconda solo al loro amore per un mondo perduto.

     

«Le avventure marziane riproposte in questo volume - ci racconta Giuseppe Lippi nel saggio Leigh Brackett di Marte, all’interno del volume, - sono state scritte e pubblicate su rivista tra il 1949 e il 1964, mentre nel 1967 sono state raccolte in volume con il titolo The Coming of the Terrans (Storie marziane). Insieme a quelle contenute nel dittico dei Canali di Marte, da noi pubblicato anni fa [In “Classici Urania” n. 248, Mondadori 1997. n.d.a.], formano un ciclo unitario e forniscono un’immagine del pianeta rosso tutt’altro che convenzionale, se per “convenzione” si intendono i dati scientifici ormai comunemente accettati e trasmessi dalle sonde spaziali fin dagli anni Settanta».

     

Ecco i racconti contenuti nel volume:

1998: Il giardino degli orrori (The Beast-Jewel of Mars, da “Planet Stories”, novembre 1948)

2016: Bisha (Mars Minus Bisha, da “Planet Stories”, gennaio 1954)

2024: Gli ultimi giorni di Shandakor (The Last Days of Shandakor, da “Planet Stories”, aprile 1952)

2031: La sacerdotessa purpurea (The Purple Priestess of the Mad Moon, da “The Magazine of Fantasy and Science Fiction”, ottobre 1964)

2038: La strada per Sinharat (The Road to Sinharat, da “Amazing Stories”, maggio 1963)

     

Nata nel 1915 e morta nel 1978, Leigh Brackett è stata romanziera, autrice di racconti nonché sceneggiatrice per il cinema (Il grande sonno, Rio Bravo, Il lungo addio di Robert Altman e L’impero colpisce ancora). È stata anche la moglie di Edmond Hamilton, un’altra star della fantascienza classica. Si può dire che i suoi romanzi abbiano inaugurato la nostra collezione, da La legge dei Vardda (The Starmen, 1952; “Urania” n. 26) a La spada di Rhiannon (The Sword of Rhiannon, 1953; n. 131) e La città proibita (The Long Tomorrow, 1955; n. 122).

     

Storie marziane di Leigh Brackett (Urania Collezione n. 128), 182 pagine, euro 5,90 - Traduzione di Gianni Montanari