Il 28 agosto sarà in libreria il thriller L’ultimo Galeone (2013). Il suo autore Eugenio Giudici esordisce nel campo del romanzo con questo corposo (oltre 640 pagine) ma avvincente racconto che trasporta il lettore in un momento drammatico per la Spagna: la Guerra Civile.
L’autore è stato finalista al Premio Calvino 2012 con la raccolta di racconti Piccole Storie, ma con L’ultimo galeone è passato al romanzo, un thriller nel quale con bravura e sapienza ha miscelato realtà storica – la Guerra Civile spagnola – con la finzione letteraria.
E’ un fatto noto storicamente che durante la guerra civile, il governo repubblicano al potere, attaccato dalle forze del generale Franco e di altri “ribelli”, temendo la presa del potere di quest’ultimi, con l’aiuto di Mosca trasferì, con una operazione segreta, i due terzi delle sue immense riserve auree a Mosca.
Una operazione fatta prima via terra partendo da Madrid, verso un porto spagnolo, poi le casse piene di oro, contate ben due volte da funzionari spagnoli e funzionari russi, furono caricate su tre navi sovietiche e portate fino a Mosca.
Le casse, chiuse in un magazzino, vengono aperte una ad una e il contenuto contato e controllato da quattro “claveros” cioè funzionari spagnoli della banca che lavorano a ritmo serrato.
A capo di questo ufficio c’è il protagonista Vasiliev Vladimir. Questi nel controllare tutte le bollette delle casse caricate e scaricate dalle navi scopre una discrepanza non lieve: mancano cento casse.
Secondo i foglietti inerenti le casse scaricate dai camion provenienti da Madrid le casse dovevano essere 7.900, mentre le bollette inerenti le casse scaricate dalle navi nel porto sovietico risultano essere 7.800.
Vasiliev Vladimir porta a conoscenza questa faccenda a un suo amico e compagno di guerra che ora è un altissimo funzionario e poi interviene il capo della NKVD.
Nel clima di sospetto e di paura imperante sotto il comando di Stalin e con la paura che quelle cento casse siano finite in mano a temuti traditori come “anarchici, trockisti e socialisti” che potrebbero usare quell’oro per rovesciare il governo di Mosca, in poco tempo viene deciso di mandare in Spagna proprio Vasiliev Vladimir. Gli sarà fornito un nome nuovo, il grado di colonnello e ampi poteri per indagare a fondo sul mistero delle cento casse.
Per Vladimir sarà un lungo viaggio e una lunga e difficile indagine che lo porterà a Cartagena, Alicante, a Madrid, luoghi dove infuria la guerra, tra misteri vari, testimoni reticenti e personaggi quasi svaniti nel nulla. Arriverà sino a Parigi, riuscirà a trovare la verità, una verità scomoda e diversa a seconda della persona e per quale fronte combatte.
Un romanzo che avvince immediatamente il lettore, con personaggi ben descritti e delineati e si nota l’accuratezza della ricostruzione storica sia in Russia e sia in Spagna.
L’autore:
Eugenio Giudici(Rho, Milano, 1950)
Studia Architettura e lavora per dieci anni come pubblicitario, partendo da creativo e finendo amministratore delegato. Entra nel mondo della moda, collaborando con Trussardi, Cerniti, Jil Sander, Helmut Lang e viaggia in Cina, Francia, Germania, Usa. Direttore industriale, generale, consulente e poi basta: «Il tempo passava e avevo bisogno di un nuovo cambiamento, un altro salto e finalmente un ritorno a quello che in realtà ho sempre desiderato fare. Raccontare storie». La sua raccolta di racconti Piccole storie è stata finalista al Premio Calvino 2012.
La “quarta”:
Nel 1936 due terzi delle riserve auree di Spagna vengono trasferite a Mosca, per essere messe in salvo dai ribelli franchisti che avanzano. Il funzionario Vladimir Vasiliev si accorge di una discrepanza sul numero di casse giunte in Russia, e viene mandato in missione lungo il percorso dell'oro. Inizia per lui e la sua squadra un viaggio che li porterà a Cartagena, Alicante, Madrid, nel pieno della Guerra Civile spagnola, e fino a Parigi, sulla pista di intrecci complessi e con molte domande a cui rispondere. Ogni protagonista dovrà decidere quale fiducia salvaguardare, quale rompere, da che parte stare e se indagare fino in fondo, mentre in Russia cominciano i processi e le purghe staliniane, e basta poco per diventare traditori. In ognuno sorgerà il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato nell'ideale che li guida, e tutti impareranno un diverso significato della parola compagno, che può cambiare a seconda del Paese, dell'idea di partenza e di come la coscienza la trasforma, della parte del fronte su cui ci si trova a combattere.
La verità dei personaggi, i dialoghi e le riflessioni incalzanti, la cura della ricostruzione storica, ma soprattutto la forza del ritmo narrativo segnano l'esordio di un nuovo grande narratore italiano.
L’ultimo galeone di Eugenio Giudici (2013)
Castelvecchi editore, collana Narrativa, pagg. 649, euro 22,00
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