La peculiarità e la forza delle storie di Sua Altezza Serenissima Malko Linge, firmate da Gérard de Villiers, risiede nella strettissima attualità delle sue vicende. E mentre la Siria va a fuoco politicamente, in questo infuocato agosto il SAS continua ad essere folgorato sulla via di Damasco.
Seconda parte, in edicola, del romanzo inedito La via di Damasco (Le chemin de Damas - Tome 2, 2012), 194ª titolo della bibliografia del personaggio presentato dalla collana Segretissimo SAS 68.
Dalla quarta di copertina:
Nella Siria che continua a bruciare, l’operazione orchestrata dalla CIA per deporre Bashar al-Assad è fallita. L’esercito lealista e i servizi segreti hanno vinto il primo round. Ma la sfida non si è ancora conclusa. Malko Linge è sul campo, pronto a ricominciare da zero. Ci sono nuovi traditori da assoldare, nuove alleanze da stringere, lungo una pista che porta fino in Egitto e in Russia. Personaggi pericolosi a cui appoggiarsi e da cui al tempo stesso guardarsi, gente che non si sa mai bene da quale parte stia. Serviranno tutta la freddezza e l’abilità del Principe delle Spie per mettere in atto una seconda macchinazione contro il raís di Damasco, e questa volta dovrà funzionare a ogni costo. Perché il minimo errore di valutazione, nel cuore del Medio Oriente in fiamme, conduce diritto al cimitero.
Ecco l’incipit:
Il generale Abdallah al-Qadam, dritto come un fuso nell’uniforme kaki carica di decorazioni, rimase per qualche istante immobile sulla soglia, un po’ rigido, lo sguardo fisso su un punto indeterminato della parete di fronte, in attesa che qualcuno andasse a salutarlo. Impressionante a causa dell’altezza e della corporatura massiccia, il viso un po’ cascante segnato da folti baffi e il taglio di capelli militare. Anche se si era recato a casa di Mohammad Makhlouf per una visita di condoglianze, teneva molto al suo rango di capo di stato maggiore dell’esercito siriano, ed esigeva che venisse rispettato. La piccola cameriera che gli aveva aperto si era quasi prostrata a terra, ma non era sufficiente.
Alla fine apparve Kamal, il figlio minore del defunto, il quale s’inchinò così profondamente sulla mano del generale che da lontano si sarebbe detto che la baciasse…
Lo sguardo cupo di Al-Qadam non vacillò.
— Che Dio sia con lei! — mormorò Kamal Makhlouf prima di condurre l’alto ufficiale nella sala degli uomini.
Quando entrò nella stanza, i membri della famiglia di Mohammad Makhlouf si alzarono, mentre Kamal lo conduceva a una delle sedie allineate contro le pareti.
Da un registratore la voce grave di un imam recitava versetti del Corano, le sure con cui si onoravano i morti. I presenti si asciugavano il viso con delle salviettine.
Una cameriera portò al generale una tazza di caffè.
All’arrivo di Al-Qadam, il brusio delle conversazioni scambiate sottovoce dagli astanti lasciò il posto a un silenzio glaciale. E prudente. Tutti si erano impercettibilmente irrigiditi.
Il generale Abdallah al-Qadam era uno degli uomini più potenti di Damasco, tenuto in grande considerazione dal raìs. Tutti cercavano di non incrociare il suo sguardo: in città si diceva che portasse male. I siriani erano molto superstiziosi, persino i membri del partito Baath, che si proclamava laico e socialista.
Il busto eretto, lo sguardo assente, il generale mescolò il suo caffè e lo bevve d’un sorso, riassumendo subito dopo l’immobilità di una pietra.
Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno più di 190 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti.
La via di Damasco (seconda parte) di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 68), 182 pagine, euro 4,99 - Traduzione di Sandro Ossola
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