Una storia raccontata dai Coen (Fargo), girata come se dietro la cinepresa ci fosse Tarantino, con in extremis il tentativo di dare un senso a tutto il dolore che si è sparso attorno e che sembra venire da Non è un paese per vecchi (il libro, non il film…). Trattasi invece di Pain & Gain - Muscoli e denaro di sua Maestà “caciara” Michael Bay alle prese con una storiaccia di cronaca nera (tra l’altro vera…) con al centro un culturista, tale Daniel Lugo (un Mark Wahlberg da controllo antidoping per quanto è gonfio…) che convinto com’è che il sogno americano vada assecondato a tutti i costi, decide di rapire un facoltoso cliente della palestra dove insegna…
Il mix che si scatena da quel momento in poi è di quelli dove i Coen, prima citati, sono maestri, un miscuglio di sfrenata ambizione che supportata da una dose di cialtroneria non indifferente seminerà dolore e sangue un po’ dappertutto anche grazie ai due compari di Lugo, Paul Doyle/Dwayne Johnson, un reborn che ricade nella cocaina e Adrian Doorbal/Anthony Mackie, un body builder impotente.
Lo script acchiappa, il sogno americano, già in frantumi tante e tante volte continua ad esserlo, il mondo del body building è un postaccio dal quale girare al largo e udite udite, il crimine non paga...
Qualcuno ha scritto che si tratta del miglior Michael Bay di sempre. Condividiamo.
La battuta? “Sono Daniel Lugo e credo nel fitness”.
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