L'e-book “Charles Manson” Serial Killer Vol. 1 de LA CASE Books, di Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, è un viaggio in un inferno senza ritorno; un viaggio lucido e inquietante che ripercorre la storia di Charles Manson, uno dei personaggi più enigmatici e inquietanti degli anni 60/70, a partire dalla sua infanzia passando attraverso la formazione della comunità “Manson Family” (capace di raccogliere dietro di sé un elevato numero di proseliti disposti a tutti per il suo guru), fino ai giorni attuali che lo vedono rinchiuso presso il carcere di Corcoran: qui Manson continua periodicamente a presentare tramite il proprio avvocato domanda di rilascio che viene puntualmente respinta.
Per capire bene il fenomeno Manson gli autori partono dalla sua infanzia, trascorsa con la madre Kathleen Maddox; una ragazza del Kentucky di appena 16 anni “scappata di casa e senza fissa dimora” che, con Manson ancora minorenne, viene incarcerata per rapina a mano armata ai danni di una stazione di servizio in West Virginia.
Manson a questo punto trascorre gli anni dell’infanzia tra zii, riformatori, strutture di accoglienza (intervallati da periodi di detenzione in carcere), durante i quali comincia la sua attività criminale rubando macchine, commettendo furti nei supermercati e vivendo di espedienti.
Il carcere è senza dubbio un elemento fondante della vita di Manson perché durante la sua permanenza:
Ø impara a leggere
Ø studia e prende la licenza elementare e media
Ø si tiene lontano dalle risse e dai guai
Ø impara da un detenuto a suonare la chitarra e si dedica in modo ossessivo alla musica (altro motivo scatenante la sua follia omicida) e alla composizione di canzoni
Ø impara diversi mestieri
Ø matura quelle capacità da “mentalista” che gli permetteranno di controllare e manipolare le persone con cui verrà a contatto.
Una data importante della vita del criminale è il marzo 1967: momento in cui Manson viene rilasciato dal carcere tramite cauzione e fonda “The Family”, anche detta “The Manson Family”, formata da un numeroso gruppo (circa cinquanta persone) di varia estrazione sociale. Si tratta di “ragazzi e ragazze non per forza sbandati o drogati, anzi molto spesso si trattava di persone con validi titoli di studio e con tutte le carte in regola per avere successo nella vita” che riconoscono in Manson il loro leader religioso e morale.
Gruppo che si differenzia in maniera sostanziale dalle altre comunità “hippy” per il forte sentimento di odio nei confronti dei neri; infatti Manson profetizza una guerra interrazziale che avrebbe visto vincere i neri ma, essendo queste persone inferiori rispetto ai bianchi, non avrebbero potuto governare e mantenere il controllo del potere e a quel punto i prescelti della “Manson Family” avrebbero assunto il comando.
Altro elemento scatenante la follia di Manson è l’insuccesso musicale:
Ø lui che voleva diventare un cantante famoso amato ed idolatrato da folle di fan in delirio nell'estate del 1968 tenta di realizzare il suo sogno, recandosi in uno studio discografico di Los Angeles, con il supporto economico di Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys, ma il suo sogno viene ben presto stroncato e “Manson verrà poi liquidato con una grossa cifra in contanti e una motocicletta, a patto che sparisca.”.
Ø Sempre la musica ed in particolare la canzone “Helter Skelter” ad alimentare la follia e la paranoia di Manson: è convinto che nel testo di questa canzone sia nascosto un messaggio che invita ad una guerra razziale che porterà alla scomparsa dell’uomo bianco e che la frase “Attenzione, la confusione sta arrivando giù velocemente” si riferisca alla fine del mondo.”
A questo punto inizia una “escalation di violenza” senza fine; basti pensare che dei quasi 30 omicidi che vengono imputati a Manson e alla Family solo quelli di Sharon Tate e LaBianca sono stati provati e sono passati in giudicato, di tutti gli altri restano solo ipotesi non validate da prove oggettive. Questo è il motivo per cui si continua a scavare nella Death Valley, ex-quartiere generale del gruppo, alla ricerca di cadaveri collegabili con i rimanenti 28 delitti.
Un ebook che mostra come il culto di Manson continui ad essere presente su internet con siti a lui dedicati o addirittura Fan Club.
Significative le parole dette da Manson ad un giornalista durante una celebre intervista televisiva.
«C’è una differenza tra te e me. Metti che da ragazzino tu stessi andando a San Louis con il pullman ed un certo punto ti finivano i soldi. Cosa facevi?
Correvi alla prima cabina del telefono e chiamavi la mamma. Io no, io andavo ad appostarmi in un vicolo e facevo quello che dovevo fare per sopravvivere. Questa è la differenza, tu sei un debole perché non hai lottato per sopravvivere.
Tu ti crei tutti i tuoi film in testa, giochi con la tua mente, ti crei un sacco di alibi.
Sei un debole. Comunque io non ho cercato nessuno, sono loro che sono venuti da me. Io ero libero e felice a San Francisco, suonavo la mia musica.
Sono loro che mi hanno trovato».
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