Nelle librerie un romanzo da leggere durante le vacanze. Si tratta di un thriller storico dal titolo Il rituale dei bambino perduti (The Orphanmaster, 2012) della saggista Jean Zimmerman, passata con successo alla narrativa con questo romanzo.

Per scrivere questo romanzo l’autrice ha dichiarato di aver  attinto il più possibile a fatti verificati e verificabili, e pertanto è reale che nella New Amsterdam del 1663, periodo in cui si svolgono i fatti, esisteva un funzionario addetto a collocare presso le varie famiglie gli orfani che arrivavano dalla madre patria, come è vero che in quella zona esisteva la leggenda di un essere mostruoso conosciuto come “witika”, un demone che si nutriva di carne umana.

I protagonisti della vicenda sono Edward Drummond che dietro la professione di commerciante di granaglie forse nasconde la sua attività di spia a favore degli inglesi, una donna: Blandine van Couvering, giovane, bella ed emancipata, anche lei mercante e poi il terzo protagonista è il villaggio di New Amsterdam, dove gli abitanti vivono immersi nella paura, una paura del nuovo, dei vasti territori, dei “selvaggi” che vivono li intorno e delle leggende su quel demone conosciuto con il nome di wikita.

La paura diventa palpabile quando iniziano a psarire dei bambini e vongono trovate tracce di riti pagani.

Le persone sospettate sono molte, tra questi il nipote del governatore, uomo ricco, dai gusti decadenti; un cacciatore Algonquin che potrebbe essere posseduto da quel demone che traforma persone normali in cannibali, oppure l’Orphanmaster, il funzionare addetto a collocare, presso le varie famiglie, gli orfani che arrivano dal “vecchio mondo”.

Anche Drummond è pesantemente sospettato come possibile spia inglese, mentre la bella Blandine viene nientemeno accusata di stregonerie

Saranno proprio questi ultimi due personaggi a mettersi sulle tracce dell’assassino per scampare alla forca e per  impedire che altri bambini diventino vittime di quel terribile rituale demoniaco.

un brano:

L'assassino afferrò Piddy per i piedi scalzi e la trascinò verso il bordo melmoso dello stagno. Quando vide che il cadavere non affondava, appesantì il corpicino con una pietra infilata nella stoffa sottile del vestito.

Piddy non lo sentì pronunciare sommessamente quelle due parole, e neppure le avrebbe capite se avesse potuto udirle.

"Deus dormit." Dio dorme.

Cominciò a nevicare.

l’autrice:

Jean Zimmerman, già autrice di opere di saggistica, è passata con successo alla narrativa con Il rituale dei bambini perduti, acclamato dalla stampa americana come uno dei migliori romanzi storici del 2012. Ne sarà tratto un film di produzione hollywoodiana.

la quarta:

New York, 1663: quando ancora si chiamava Nuova Amsterdam. Roccaforte europea in una terra vasta, sconosciuta e inquietante. Dentro le mura, una piccola colonia che si aggrappa alle leggi e alle certezze del Vecchio Mondo; fuori, un luogo primordiale, dove è facile cadere preda di pulsioni selvagge.Quando i primi bambini iniziano a sparire, nessuno sembra curarsene. Dopotutto, si tratta sempre e solo di orfani: non contano come esseri umani, solo come braccia per lavorare. Ma quando vengono ritrovate tracce di un barbaro sacrificio, in città si diffonde il terrore: tutto fa supporre che ci sia la mano di un “witika”, un mostro bestiale di cui parlano le leggende degli indiani, e il cui mito si alimenta di superstizione e fantasia popolare.Chi ha aperto le porte della città all’essere demoniaco? La paura necessita sempre di un capro espiatorio: in questo caso, tra i vari sospetti, tre sono i principali imputati. Innanzitutto Aet Visser, il funzionario incaricato di vendere alle famiglie della colonia i bambini rimasti orfani in Olanda, da molti considerato un ubriacone corrotto. Poi Edward Drummond, lo straniero: per la cronaca, un mercante di granaglie appassionato di scienza; più probabilmente, una spia inglese sotto copertura. Infine, Blandine van Couvering, una giovanissima donna-mercante, a sua volta orfana; nubile, bella ed emancipata: quindi probabilmente scostumata e in odore di stregoneria.I loro destini si intrecceranno ben presto nella ricerca della verità: per scampare alla forca, certo, ma soprattutto per arrestare quel rituale di sangue e di follia. Prima che sia troppo tardi.

Il rituale dei bambini perduti di Jean Zimmerman (The Orphanmaster, 2012)

Traduzione Gianna Lonza

Edizioni Piemme, collana Linea Rossa, pagg. 540, euro 12,90