"Riletto dopo trent’anni il romanzo di Zandel colpisce non solo per il coraggio nella scelta dell’argomento, ma soprattutto perché fa meritare all’autore un posto d’onore fra i precursori di quella corrente letteraria che, a partire dalla metà degli anni Novanta, avrebbe preso il nome di "noir italiano".
Così scrive Giancarlo De Cataldo nella sua postfazione al romanzo Massacro per un presidente di Diego Zandel che uscito nel 1981 per Mondadori viene ripubblicato in questi giorni da Edit. Per l'occasione Thriller Magazine pubblica in anteprima la postfazione di De Cataldo, la trovate in racconti/14129.
Il romanzo è ambientato nella Roma di fine anni Settanta dello scorso
secolo, ha per protagonista Raul Radossi, un anarchico di origine fiumana,
cresciuto nella comunità di profughi istriani, fiumani e dalmati
raccolti nel Villaggio Giuliano-Dalmata alle porte della capitale.
Pur vivendo nella clandestinità Raul viene raggiunto da un colonnello
dei servizi segreti, Nereo Dolcich, che lui conosce fin da bambino per
essere anch’egli un profugo istriano del Villaggio. Dolcich è un uomo
fedele alle istituzioni e da alcuni segnali ha il sospetto che all’interno di
esse, nell’ambito proprio degli stessi servizi segreti, operino delle forze
che rispondano agli ordini di un uomo politico della vecchia Democrazia
Cristiana, che punti a fomentare il disordine, la cosiddetta strategia della
tensione alimentata dal terrorismo di destra e di sinistra, col fine di
imporre al Paese una soluzione autoritaria. Dolcich vuole smascherare
l’uomo e il disegno eversivo neofascista che c’è dietro. Chiede pertanto a
Raul, al quale esprime i suoi sospetti, di contribuire, in nome proprio
delle idee in cui crede, a scoprirlo. Gli propone, così, di infiltrarsi nei
Gruppi Armati Operai, metafora delle Brigate Rosse, per poter arrivare
al burattinaio che dall’interno delle istituzioni tira le fila del terrorismo.
Raul, anche in nome dei comuni trascorsi di profughi giuliani, accetta.
Da quel momento, una lotta selvaggia e senza esclusione di colpi, viene
ingaggiata dentro la vischiosa trama che si va tessendo tra corpi separati
dello Stato, “santuari” politici e manovalanza terroristica.
Massacro per un presidente di Diego Zandel (Edit, 2013) pag. 178 - euro 14,00 - ISBN 9788889359464
Diego Zandel è nato nel 1948 nel campo profughi di Servigliano, nelle
Marche, da genitori fiumani, ed è vissuto nella comunità di esuli del
Villaggio Giuliano-Dalmata di Roma. Questa esperienza, e i legami
spezzati con la terra d’origine della sua famiglia ha nutrito parte importante
della sua narrativa che conta, complessivamente, una decina
di romanzi, tra i quali “Massacro per un presidente” (Mondadori, 1981),
“Una storia istriana” (Rusconi, 1987, finalista al Premio Napoli), “I
confini dell’odio” (Aragno, 2002), “I testimoni muti – le foibe, l’esodo, i
pregiudizi” (Mursia, 2011), tutti di argomento istro-fiumano. Di altra
ispirazione gli ultimi due “Il fratello greco” (Hacca, 2010) ed “Essere
Bob Lang” (Hacca, 2012). Molti i suoi racconti usciti in diverse antologie
personali e collettive, ultima delle quali “Seven – 21 racconti di peccati
e paura” (Piemme, 2010).
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID