Nel 1945 le Triadi tenevano già saldamente in pugno la colonia inglese malgrado i quattro anni di occupazione giapponese. Quando i britannici tornarono il mondo era cambiato. Il nazifascismo a Oriente e a Occidente era stato sconfitto e si profilava un nuovo avversario contro il quale i servizi segreti europei e americani ritennero di far fronte comune anche venendo a patti con gli antichi avversari. Stalin aveva  vigorosamente in pugno l’Unione Sovietica dalla quale stava lanciando un attacco globale per diffondere il Comunismo e Mao Ze Dong stava  combattendo un’ultima definitiva battaglia contro Chiang Kai Shek e i nazionalisti cinesi che, malgrado  gli appoggi finanziari della Banda Verde ormai avevano perso l’iniziativa. Nel 1949 il governo inglese arroccato nella colonia strappata quasi cento anni prima durante la Guerra dell’Oppio decise per una politica di “libero ingresso”.

Tale iniziativa si protrasse per pochi anni ma ebbe, sotto il profilo della criminalità, risultati disastrosi. Dal Fiume delle Perle che attraversava Canton arrivarono a decine di migliaia, profughi cinesi che ritenevano la vittoria del Comunismo una minaccia per le loro esistenze e i loro averi. Hong Kong, Porto Fragrante in una pittoresca espressione locale, diventava un approdo da cui ricominciare una nuova vita. Alcuni, la maggior parte, giungevano in condizioni miserande attraverso barconi debordanti, a nuoto inseguiti dagli squali e dalle pattuglie della polizia cinese, altri arrivavano invece come privilegiati, con le loro ricchezze e i loro guardiaspalle. Erano i capi delle vecchie Triadi di Shanghai e del resto della Cina. Da Hong Kong speravano di costruire un impero.

Vita notturna a Hong Kong
Vita notturna a Hong Kong
Sarebbe stata una battaglia durissima perché  le gang del territorio non erano disposte a cedere troppo facilmente il terreno. In più c’era una grossa differenza culturale tra i nuovi arrivati e i meridionali cantonesi. I gangster della vecchia tradizione cantonese erano principalmente divisi nell’organizzazione Wo, nel Sun Yee Ho e gli Hakka che erano da sempre un popolo di navigatori  e pirati. Tutti questi gruppi discendevano dall’Hung Mun originaria di Hong Kong, la prima Triade ma si trovavano di fronte a un doppio fenomeno d’invasione con cui fare i conti. Per primi c’erano altri cinesi meridionali, che furono i primi ad arrivare a Hong Kong e, per lingua e tradizione, i primi a integrarvisi. Erano i Chiu Chau, un gruppo etnico appartenente alla provincia meridionale di Swatow la cui criminalità era già impiantata a Canton e che facevano affari soprattutto con gli Hakka  mescolati con gli “zingari del mare” gli Hoklo quel gruppo sociale che viveva sulle imbarcazioni nei rifugi per il tifone come quello di Aberdeen e che costituivano la spina dorsale del commercio marittimo delle triadi e del contrabbando con il resto dell’Asia.

Naturalmente questi gangster “meridionali” avevano già una loro organizzazione che in quegli anni si consolidò prendendo il nome di 14K, appellativo derivato da una commistione tra segni cabalistici del Tao e il simbolo dell’oro. Il fondatore di questa Triade si chiamava Kot Siu-wong e trovò presto un accordo con i Capi della Collina delle organizzazioni preesistenti, stabilendo un patto di non aggressione in quella che si prospettava come una sanguinosissima guerra tra i “meridionali” e i gangster provenienti da Shanghai e dal Nord. In particolare le vecchie Triadi temevano due organizzazioni. Il Grande Cerchio, la Triade più diffusa nel nord della Cina sino a Beijing e Yu Zhang, capo della Banda Verde, che, dopo aver rotto i rapporti con Chiang Kai Shek sperava di mettere mano sui ricchi  territori della colonia e replicare il suo impero di Shanghai.

Man Mo Temple
Man Mo Temple
Tutta questa massa di persone arrivava con un seguito di disperati che si ammassavano in quartieri ghetto come Mongkok, all’epoca parzialmente canalizzato e luogo di prostituzione con bordelli e sampan galleggianti adibiti al meretricio, e non parlava e non capiva le tradizioni e la lingua dei gangster locali. Spaventati dalla polizia quanto dai criminali questi profughi erano facile preda di tutte le gang. Stava per scoppiare una guerra sanguinosa tra le Triadi. Le gang tradizionali conservavano gelosamente i loro rituali di affiliazione - che a volte duravano settimane - ed enfatizzavano le punizioni in caso di tradimento. Al vertice dell’organizzazione c’erano I Capi della Collina,  assistiti dai Ventagli di Carta che erano l’equivalente locale dei consigliori della Mafia siciliana, poi c’era il Maestro degli Incensi al quale era demandato il compito di presiedere le cerimonie rituali per l’ammissione dei nuovi adepti. Tutta questa ritualità, oggi disprezzata dalla maggior parte delle nuove bande, era anche rifiutata dalle Triadi del Nord.

C’era però una divinità e un tempio ritenuto inviolabile. Si trova ancora oggi in Hollywood  Road sull’isola di Victoria ed è dedicato a Huangdi, il primo imperatore, sommo maestro di virtù marziali, venerato da poliziotti e gangster di ogni estrazione. Se vi è capitato di vedere qualche film sulla mala cinese vedrete che spesso nei commissariati di polizia c’è un piccolo altare destinato al culto di Huangdi e il tempio di Man Mo in Hollywood Road è sempre visitato da qualche Palo Rosso o dai suoi sottoposti, i “cavalli” che chiedono protezione e fortuna prima di qualche azione violenta. Nella lotta che si scatenò all’inizio degli ani ’50 la polizia credette di fare una mossa astuta alleandosi con le Triadi locali. In poco tempo la Triade del Grande Cerchio fu sgominata e, con la morte di Tu Zhang “Grosse Orecchie” nel 1951 anche la Banda Verde cessava  praticamente di esistere. A Taiwan intanto il Generalissimo Chiang aveva aperto le porte a tutti i gangster che manifestassero l’intenzione di sostenerlo nella sua lotta contro il Comunismo. Taiwan divenne così il rifugio per gli sconfitti nella guerra tra bande di Hong Kong ma anche un comodo approdo e punto di partenza per quelle stesse Triadi meridionali disposte a combattere Mao purché ne venisse loro in tasca un guadagno concreto. Ed era stato proprio Tu “Grosse Orecchie” con la sua Banda Verde a inserire a Hong Kong un elemento nuovo sino a quel momento secondario nel giro d’affari della malavita basato principalmente sul controllo del gioco d’azzardo e della prostituzione.

Li Wen Wan
Li Wen Wan
Prima del ’49 esistevano certamente fumerie d’oppio a Hong Kong ma il massiccio uso dell’eroina, molto più potente e capace di soggiogare migliaia di persone in pochi mesi, cominciò con gli anni 50. Il vizio si estese dapprima ai quartieri più poveri ma dilagò in quelle zone che, da più di un secolo la malavita considerava “proprie” nel centro di Victoria a pochi passi dai grattacieli e dagli edifici governativi:  una era la Città Murata a Kowloon, l’altra Wanchai, il quartiere del visio. Questa zona composta da un paio di strade parallele - Jaffe e Lochkart Road - che si dipartono da un distretto di polizia è attraversata da vicoli strettissimi, maleodoranti e bui dove esistono bordelli, case da gioco, locali clandestini. Ancora oggi, sebbene "bonificata"’ ospita il maggior numero di locali notturni insieme al quartiere di Salisbury Road a Kowloon.

La città murata invece è stata solo da poco tempo smantellata ma rimane un crocicchio di strade malfamate, vicoli bui dove ancora la polizia va con cautela e al turista è sconsigliato l’accesso. Sin  dall’Ottocento era considerata una parte della città vietata alla polizia ma dagli anni 50 in avanti le mura che la circondavano diventarono un vero e proprio baluardo del vizio. E le autorità europee non fecero nulla per impedirlo almeno sino alla fine della guerra del Vietnam. In questo periodo - tra gli anni ‘60 e ‘70 – costituì il centro di ritrovo di tutti i GI americani in licenza alla ricerca di svago di qualsiasi genere.  Gli affari più sporchi, gli omicidi a colpi di mannaia, lo spaccio dell’eroina numero 4 la più pura e pericolosa, la pedofilia avvenivano in vicoli praticamente avvolti nelle tenebre dai nomi espliciti. La Strada del Piscio di Ratto, il Vicolo del Vomito sono solo due esempi. Qui l’eroina si diffuse a macchia d’olio creando una popolazione di disperati disposti a tutto pur di procurarsi i soldi per la dose quotidiana impressionate in un numero di anni straordinariamente breve. Il vizio si diffuse anche nei quartieri popolari e con esso cresceva l’influenza della malavita sulla popolazione. Sino a pochissimi anni fa il reclutamento avveniva sin dalle scuole primarie. Non far parte di una banda, non avere un “tai lo” o uno “Zio” – Kor in cantonese – che apparteneva a una Triade o quantomeno a un sottogruppo legato a una grande organizzazione significava pestaggi ed emarginazione. Tutto questo proliferare di attività in realtà trovava nutrimento all’estero in  Indocina, nello Yunnan da cui erano fuggiti gli ultimi resti dell’armata di Chiang, il Kuomintang del Generale Li Wen Wan. Questi ormai, pur intrattenendo rapporti con Taiwan era diventato un signore della guerra mercenario dedito esclusivamente ad attività criminali.

La Città Murata
La Città Murata
Il suo esercito si era insediato tra la Birmania inglese e il Laos francese che dovevano fronteggiare i movimenti  irredentisti di ispirazione comunista. Malgrado la CIA e i servizi segreti europei abbiano diffuso la menzogna che dallo Yunnan Mao esportasse eroina verso l’Occidente è vero esattamente il contrario. Il chimico monco che Tu “Grosse Orecchie” si era portato dietro a Hong Kong l’aveva scampata chiedendo  aiuto ai 14K che, rimasti neutrali, durante la guerra tra Triadi meridionali e settentrionali avevano aumentato la loro potenza, stretto legami e preparato il terreno per diventare il gruppo criminale più importante della colonia. Ancora oggi se pure il gruppo Wo e il Sun Yee Oh esistano ancora i Chiu Chaw del 14K sono il nucleo predominante della malavita di Hong Kong, questo perché, malgrado guerre intestine e falliti tentativi di  impadronirsi di tutto il territorio criminale di Hong Kong, sono riusciti a stringere una rete di legami che si dirama in tutta l’Asia. I chimici furono forniti al Generale Li dai francesi tramite i corsi che da Saigon avevano stretto contatto con i criminali cinesi del quartiere di Cholon. Di fatto l’Operazione X concepita dallo SDECE francese aveva per scopo una controguerriglia scatenata contro i VietMinh di Ho chi Min tra il nord dell’Indocina e il Laos condotta congiuntamente dal Kuomintang e dai mercenari delle tribù montane. Per pagare questo esercito già ferocemente anticomunista i francesi permisero che la Piana delle Giare in Laos diventasse un centro di raccolta del papavero da oppio coltivato dalle tribù montagnards dal quale gli intermediari hawas partivano per Saigon e quindi per Bangokok e Hong Kong dove la merce veniva raffinata  nei laboratori corsi e spedita  per via aerea in direzione di Marsiglia tramite una compagnia denominata in codice Air Opium e via mare verso il resto dell’Asia e gli Stati Uniti grazie alle flotte controllate dagli Hoklo. Tutto ciò era frutto delle complesse alleanze stabilite dal 14K e l’organizzazione, sebbene in parte delegata a corsi e thailandesi, era saldamente nelle mani della malavita cinese. Il 14K dirigeva le operazioni da Hong Kong assicurandosi in Indocina il contatto con il generale Li attraverso la Triade dello United Bamboo Syndicate, organizzata a Taiwan e della quale faceva parte anche il capo del KMT, ma trasportando la merce verso le città attraverso intermediari Hakka originari di  Hong Kong.

A Saigon e a Bangkok con il beneplacito dei servizi segreti francesi e dei mafiosi corsi e siciliani l’eroina numero 4, la China White detta anche Perla di Drago - o come la denominai nel mio romanzo eponimo su quest’epopea Lacrime di Drago - viaggiava grazie agli Hoklo e alla loro flotta di giunche e navi da carico organizzate nella capitale thailandese nel quartiere di Yaowarat da gangster cinesi che controllavano la manovalanza dei malavitosi locali le Suaa, le tigri, strettamente legati a polizia ed esercito corrotti. La caduta della dominazione  francese in Indocina non cambiò per nulla questo giro di affari. Ai francesi si sostituirono gli americani che dovevano trovare fonti di finanziamento alternativo e segreto alla loro lotta contro il Vietnam del Nord, li aiutava in questo compito madame Nhu, la futura moglie del presidente Thieu, fantoccio della CIA in tutta la prima fase della guerra in Vietnam.

Khun Sa
Khun Sa
S’inserirono però nuovi giocatori, più a occidente. I Birmani e le tribù delle colline e in particolare un ufficiale delle truppe birmane che fino alla metà degli anni  ’90 sarebbe diventato una leggenda nel traffico di droga, avrebbe sbaragliato Li e i suoi discendenti diventando l’indiscusso signore della droga del triangolo d’oro, il Generale Khun Sa. Questi, pur essendo birmano avrebbe mantenuto buoni rapporti sia con gli  occidentali che con le Triadi che restavano comunque un irrinunciabile snodo per lo smercio dell’eroina nel resto del mondo.

Nel 1956, però, la 14K peccò di presunzione credendo di poter ottenere un controllo totale e assoluto non solo sulle altre Triadi ma su tutta la colonia, governo britannico compreso. Un obiettivo troppo ambizioso anche per i criminali più ricchi e potenti del mondo. Le strade  di Hong Kong sarebbero tornate a insanguinarsi e questa volta con tale brutalità da spingere gli inglesi a una reazione così severa da ridimensionare per sempre i progetti dei capi della Collina del 14K.

2-continua