Il giovane avvocato Jonathan Harker scompare durante un viaggio di lavoro, si era recato in Transilvania per occuparsi degli affari del misterioso Conte Dracula, e adesso la sua promessa sposa Mina Murray non ha più sue notizie… sembrerebbe una storia oscura e ben conosciuta. Ma stavolta c’è qualcosa di diverso, la giovane e ingenua Mina si rivolge al più famoso investigatore dell’epoca, a un uomo che ha fatto della deduzione e della razionalità la sua stessa esistenza: Sherlock Holmes.
L’idea narrativa alla base di Sherlock Holmes e il morbo di Dracula di Stephen Seitz è di una semplicità e di un'originalità disarmante e non può che affascinare e invogliare il lettore. Il libro, pubblicato in Italia dalla Gargoyle, ribadisce la vocazione della casa editrice romana a proporre ai suoi lettori romanzi di qualità sia in ambito horror che di apocrifi holmesiani (tante in tal senso le recenti pubblicazioni) e soprattutto ribadisce il successo e la longevità del mito di Holmes che in questi ultimi anni si è rinverdito ulteriormente con fortunate serie tv e film di successo (da Elementary, a Sherlock della BBC, ai film di Guy Ritchie, solo per citare gli ultimi esempi).
Il romanzo di Seitz, inoltre, raccoglie due miti della letteratura vittoriana unendo il fascino razionale dell’investigatore di Baker Street all’oscuro carisma del Conte più famoso e sanguinario della letteratura, e proprio questi due lati della medaglia razionale/irrazionale, luce/oscurità, sono il punto di forza di un romanzo che si lascia leggere tutto d’un fiato. Con una prosa veloce e dinamica che da ritmo a tutta la narrazione, con svariati cambi di prospettiva.
La lettura si allontana leggermente dal canone di Holmes (nonostante siano presenti diversi rimandi ed evidenti rferimenti), ma non per questo perde di qualità, la figura del dottor Watson acquisisce maggior spessore e rilevanza, e gli altri personaggi delle due opere letterarie sono presenti con momenti più o meno intensi e suggestivi, dalla moglie del dottor Watson, a Mina e Jonathan Harker, ma soprattutto colpisce e affascina l’oscura alleanza fra le due figure del male, il professor Moriarty (nemico giurato e implacabile di Holmes) e il Conte Dracula.
Il finale e ben congegnato e decisamente sorprendente, ma forse troppo rapido. Se la narrazione avesse rallentato il suo ritmo forsennato forse si sarebbe creata una maggiore atmosfera, con sensazioni più forti e immediate, ma in ogni caso, e senza dubbio, si tratta di un romanzo piacevole e a volte spiazzante, ma comunque riuscito e ben scritto, che fa divertire e stimola la fantasia e l’immaginazione del lettore.
Un’avventura da leggere tutta d’un fiato.
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