Eravamo rimasti nel Turkmenistan con il film d’assedio Trinadtsat’ di Mikhail Romm (1936) e il suo imminente “sbarco” nella cinematografia statunitense: per capire però in quali condizioni la storia del film è arrivata in Occidente, bisogna aprire una parentesi.

Il 7 dicembre 1941 le forze aeronavali giapponesi attaccano Pearl Harbour, portando gli Stati Uniti in guerra. Non è però un attacco isolato: è solo l’inizio di un’espansione militare che si estende a tutto il Pacifico e sud-est asiatico. La gran perdita di vite umane ha un solo lato “positivo”: gli sceneggiatori ci vanno a nozze!

Il giorno successivo all’attacco, l’8 dicembre 1941, le forze giapponesi prendono di mira l’avamposto militare statunitense sull’isola di Wake (piccolo atollo a metà strada fra il Giappone e Pearl Harbour), provocando molte vittime: il successivo attacco del 23 dicembre fa cadere l’isola in mano giapponese fino alla fine della guerra. Le notizie tragiche di morte e distruzione rimbalzano sui giornali di tutto il mondo, ma alle orecchie degli sceneggiatori arriva un solo concetto: un manipolo di soldati americani assediati su un’isola in mezzo all’oceano da forze nemiche superiori. Non c’è davvero bisogno d’altro.

         

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