Dopo quarant’anni di assenza dalla cittadina della sua infanzia lo scrittore Dale Stewart, decide di tornare ad affrontare il suo passato e le oscure vicende che hanno segnato la sua esistenza. Si trasferisce in una fattoria abbandonata fuori città, un tempo dimora di un suo amico morto nella tragica estate del 1960, la stessa estate che aveva sconvolto la sua vita. Dave in questo luogo abbandonato cerca la pace e la tranquillità per scrivere il suo romanzo, ma soprattutto per ritrovare il bandolo della sua esistenza, un’esistenza fatta di tristi sconfitte e continue amarezze, che lo porteranno a desiderare un nuovo inizio. Ma attorno a lui qualcosa sembra mutare, ombre del passato si riaffacciano all’orizzonte mentre tutto attorno a lui sembra precipitare in un vortice di paura e delirio.
L’inverno della paura di Dan Simmons viene ora ripubblicato da Gargoyle Books in formato economico. Si tratta del romanzo che riallaccia i fili dello splendido L’estate della paura (Gargoyle). Il libro scritto dieci anni dopo il precedente, getta una luce indagatrice e impietosa su uno dei ragazzini protagonisti della storia precedente, ma in ogni caso i due testi possono essere letti indipendentemente perché costituiscono due storie a se stanti.
Anche in questa sua opera Simmons da prova delle sue incredibili capacità di narratore, del suo inconfondibile stile di scrittura, barocco e denso, logorroico e affascinante, riesce a costruire un mondo perfetto e concluso in cui ci trascina con una forza irresistibile. La provincia americana a lui tanto cara (a lui come a King) è descritta in tutta la sua cinica tristezza, arretrata e corrotta, cattiva e falsamente innocente, e si contrappone a una natura impetuosa e sincera, ma non per questo meno spaventosa.
I protagonisti sono ben delineati, sfaccettai e accattivanti, la loro introspezione psicologica ha una forza estrema e ci conduce per mano in un antro di dolore e sofferenza, in cui si farà strada una tagliente e bellissima follia, che nasce dall’individuo, in lui cresce si manifesta e matura e con lui si spingerà fino agli estremi limiti.
Un romanzo splendido. Cattivo e cinico. Che graffia l’animo gettandoci in un luogo oscuro. Un luogo oscuro che è dentro di noi.
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