“Los Angeles è una damigella in pericolo e io devo salvarla.”
Bill Parker (Nick Nolte)
Chicago anni ’30 contro Los Angeles anni ’40.
Kevin Costner e Andy Garcia contro Josh Brolin e Ryan Gosling.
Sean Connery contro Nick Nolte.
Robert De Niro contro Sean Penn.
Ennio Morricone contro Carter Burwell.
Brian De Palma contro Ruben Fleischer.
Parallelismi divergenti tra Gli intoccabili 1987 e Gangster Squad 2013, che potrebbero bastare per stroncare quest’ultimo…
“Adesso come si sentirà, meglio o peggio!?!?
Jimmy Malone (Sean Connery)
Ma vediamo di cosa si tratta.
Ispirato alla vera storia del criminale Mickey Cohen, il film è tratto da una serie di racconti pubblicata da Paul Lieberman sul Los Angeles Times con il titolo Tales from the Gangster Squad. Nel 1949, a Los Angeles, presso il dipartimento di polizia viene formata una task force speciale, guidata dai sergenti John O'Mara e Jerry Wooters, per tentare di catturare uno dei criminali più noti: Mickey Cohen, pugile ebreo col vizio della vittoria che si fa strada nella criminalità organizzata a colpi di pistola e crimini efferati. Padrone della città degli Angeli, gestisce un vasto traffico di droga, armi, prostituzione e scommesse clandestine, riuscendo a influenzare direttamente parte della politica locale e delle forze di polizia.
“Mai smettere di lottare finché l'incontro non è finito!”
Eliot Ness (Kevin Costner)
Confronto di attori.
Sean Penn pur avendo recitato al fianco di De Niro ne rappresenta solo la falsa copia. Ryan Gosling - seppur molto bravo - e Josh Brolin hanno ancora molta strada da fare per eguagliare Kevin Costner e Andy Garcia.
Per non parlare di Nick Nolte che è ben lontano dai fasti di Scomodi Omicidi, dove era il protagonista.
Ed è proprio questo il problema principale guardando il film. Vengono in mente tanti altri film (Gli intoccabili, Scomodi Omicidi, LA confidential) con cui confrontare trama e attori. E questo non è di solito un buon segno, denotando una scarsa originalità e personalità. Niente di più, niente di meno.
Forse la responsabilità di tutto è da attribuire all’inesperto regista Ruben Fleischer (che ha all’attivo solo 2 lungometraggi prima di questo… Brian De Palma è arrivato a Gli intoccabili dopo 17 lavori tra cui Scarface, Vestito per uccidere, Blow out e Omicidio a luci rosse... ) che prima di girare un film tanto ambizioso avrebbe dovuto fare un po’ di gavetta in più. Infatti il lavoro emotivo sui personaggi non è all’altezza. La gestione delle performance degli attori, troppo spesso caricaturali e iperrealiste, denota una mancanza di polso. Se non si sanno domare cavalli di razza come Sean Penn per canalizzare la loro forza espressiva si rischia di esaltarne solo la vanagloria e il senso di protagonismo.
Un conto è girare sit-com e videoclip per MTV, un altro è girare un film con un budget di 60 milioni di dollari…
“Lo giuro su Dio… signor Cohen”
“Sono io Dio, giura su di me”
Mickey Cohen (Sean Penn)
Possiamo definire il film uno spreco di risorse e personaggi? No, non arriviamo a tal punto. Il film alla fine si può anche vedere, ma come detto con le dovute cautele, leggendo attentamente i possibili effetti collaterali sul bugiardino. Una medicina da prendere insomma per uno spettatore non troppo esigente senza troppe resistenze… Di scene memorabili non se ne ricorderanno.
Una curiosità. Le riprese iniziarono nel 2011 a Los Angeles. Nel 2012, a seguito della carneficina di Aurora, la Warner Bros. decise di rimuovere dal film la scena di una sparatoria ambientata all'interno di un cinema, programmando quindi un ritorno sul set per girare una scena sostitutiva.
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