A volte la vita sembra avere uno strano senso dell’umorismo: aspiranti star e starlette accolgono come la manna dal cielo le attenzioni di certi giornali, eppure una volta raggiunta la fama tutto sembra cambiare.
E’ così anche per l’attore Bo Laramie (Cole Hauser). Laramie ha fama, soldi e una famiglia felice. Tutto sembra perfetto e la sua vita non potrebbe andare meglio… fino a quando un agguerrito gruppo di Paparazzi non gli presenterà il conto.
Quando una foto della moglie e del figlio viene pubblicata su un giornale scandalistico Laramie, incapace di accettare questa invasione nella sua vita privata, aggredisce Rex Harper (Tom Sizemore), una leggenda tra i fotografi. Come risultato l’attore viene condannato a seguire una terapia per imparare a controllare la rabbia, mentre i paparazzi potranno continuare a perseguitarlo del tutto indisturbati.
Tra Laramie e Harper sembra diventata una questione personale e la caccia allo scoop si fa più insistente. Tutto si conclude con un inseguimento in auto a velocità folle e con un incidente nel quale restano coinvolti la moglie, ricoverata in terapia intensiva, e il figlio dell’attore, che finisce in coma.
La polizia di Los Angeles ha le mani legate e non può nulla contro coloro che hanno causato l’incidente. Sarà Laramie a farsi giustizia da solo.
Paparazzi di Paul Abascal, alla sua prima prova da regista sul grande schermo, non ha convinto troppo i critici americani. Il thriller sembra un pretesto usato da Hollywood per riprendere una polemica portata avanti da Madonna e Cameron Diaz (solo per citare alcuni nomi) contro l’invadenza dei tabloid. La pellicola, prodotta da Mel Gibson, sembra non aggiungere nulla alla cronaca di qualche scazzottata tra attori, principi, vip e fotografi. Di cattivo gusto, infine, è la scena dell’inseguimento in auto chiaramente ispirato all’incidente sotto il ponte dell'Alma nel quale il 31 agosto del 1997 persero la vita la principessa Diana, Dodi Al Fayed e il loro autista.
Hollywood cita Hollywood offrendo agli spettatori ciò che questi si aspettano.
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