1977. Una bambina compare sulla spiaggia della tranquilla cittadina di Faverton. Sembra spuntare dal nulla, non conosce il suo nome, non sa dove si trova, fra le mani una borsetta e dentro un fiore nero, sa solo che quel fiore si chiama Jane e adesso non le parla più.
Ai giorni nostri Neil Dawson è un aspirante scrittore che deve affrontare l’inaspettato suicidio del padre, a sua volta, affermato scrittore. Hannah Price è una giovane investigatrice chiamata a indagare sul suicidio di un noto scrittore che si vedrà costretta, suo malgrado, ad affrontare delle ombre del suo passato, dei misteri legati a suo padre, anch’egli poliziotto. Al centro di queste vicende si materializza Il fiore nero, un enigmatico romanzo scritto decenni prima e che sembra avere delle sconcertanti verità da rivelare a cominciare dalla scomparsa del suo autore.
Questa è l’intricata, sorprendete e articolata trama di Frammenti di buio di Steve Mosby, pubblicato in Italia da tre60. Si tratta del terzo romanzo del giovane autore britannico, fatidica soglia per ogni autore che si rispetti, complesso e inappellabile banco di prova per ogni narratore.
Mosby supera la prova a pieni voti, creando un romanzo intrigante nella trama e raffinato nello stile, i continui cambi di prospettiva, la variazione fra prima e terza persona nella narrazione riescono a creare un avvincente gioco a incastro fra personaggi e vicende.
Uno splendido e inquietante mosaico che si compone pagina dopo pagina, catturando l’indifeso lettore in una ragnatela di mistero, enigmi e crudeltà. I continui colpi di scena costringono a una lettura forsennata, e il perfetto incastro delle due vicende principali sono un piacere per la mente.
Il continuo rimando a scrittori e libri misteriosi solleticano il piacere dei lettori più esigenti e l’autore si diverte a imbastire una trama perfetta, cinica e spietata in cui tutto sembra confluire verso l’oscurità, il buio, il male.
Una grande prova narrativa, uno splendido autore.
Un romanzo da leggere con passione.
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