Nella revisione del copione originale di Hitchcock (2012), è stato aggiunto un personaggio insolito: il famigerato, folle omicida Ed Gein, l’assassino realmente vissuto che ha ispirato la creazione di Norman Bates in Psycho. Ed Gein nel film è nero come l’inchiostro, ed è il frutto della contorta fantasia di Albert Hitchcock.

Per Sacha Gervasi [regista del film], le incursioni fantasiose del personaggio nella realtà di Hitchcock, aiutano a penetrare le tensioni psicologiche che si agitano al di sotto della superficie, e spiegano la spinta ossessiva delle sue opere e il suo bisogno di riconciliarsi con Alma e di mostrarle la sua umanità.

«Inserire Ed Gein nel film mi è sembrato un modo efficace di mostrare la battaglia che tutti noi combattiamo con il lato più oscuro di noi stessi», dice Gervasi. «Per citare Jung, può essere considerato l’ombra di Hitchcock. È diventato un modo interessante per mettere in scena la lotta di Hitchcock con le sue ossessioni, che vengono espresse dall’omicidio, dalla morte e dalla paura di essere interiormente cattivo tanto quanto Ed Gein. Alla fine emerge la consapevolezza che esiste una diversità fondamentale nelle anime di questi due uomini ma sono stato contento di aver potuto rappresentare il fatto che crediamo sempre di essere peggiori di quanto non siamo in realtà».

Gein era un folle omicida particolarmente cruento, vissuto negli anni ’50 nel Wisconsin: non solo uccideva le donne, ma ne esumava i corpi dal cimitero, utilizzando le membra in disfacimento per confezionare souvenir. I suoi comportamenti patologici e mostruosi ispirarono Robert Bloch nel ritratto di Norman Bates, diffondendo il gusto popolare nei confronti delle misteriose menti psicopatiche. In fin dei conti Gein era l’antitesi della perfetta immagine della vita americana degli anni ‘50 ed alcuni erano terrorizzati all’idea che un uomo tanto sinistro e perverso potesse nascondersi nella personalità di qualche amico e parente, se non addirittura in se stessi.

Per interpretarlo nel giusto modo, Gervasi ha scritturato Michael Wincott, attore di cinema e di teatro. «Wincott è un bravissimo attore, che in questo ruolo è stato capace di trasmettere l’oscurità e la sofferenza del personaggio, mescolando il tutto in modo empatico», spiega Gervasi.

Wincott sapeva di doversi immergere nel torbido regno in cui i sogni, le paure e le più recondite emozioni si incontrano, ma ha trasformato il rapporto fra Gein e Hitchcock in qualcosa di positivo. «Nonostante le scene in cui appare Ed Gein siano oscure, ironicamente penso che la sua presenza in qualche modo sia illuminante» osserva l’attore.

          

Danny Huston
Danny Huston
Mentre Alfred Hitchcock si immerge in Psycho, Alma cerca un’occupazione creativa altrove, rielaborando un copione dello scrittore Whitfield Cook, noto soprattutto per l’adattamento di Delitto per delitto (Strangers on a Train, 1951), di Hitchcock. Cook collaborò realmente con Alma, e quando morì, disse di lei: «Alma era una film-maker in tutto e per tutto. Penso di poter affermare, grazie alla mia esperienza personale, che i film di Hitchcock non sarebbero stati così belli senza il contributo di Alma».

Interpreta Cook nel film Danny Huston, che ha recitato in The Aviator (2004), The Constant Gardener (2005) e I figli degli uomini (2006). Essendo il figlio di un grande regista [John Huston], conosce certamente il divario che si crea spesso fra la vita pubblica e quella privata delle celebrità. «Hitchcock era una leggenda e così come molte persone leggendarie aveva la grande capacità di giocare con il suo mito. Lo abbiamo visto con Orson Welles, nel modo in cui si comportava, e senza dubbio lo abbiamo visto con mio padre John Huston, ritenuto da tutti più interessato alla caccia che a fare un film, una diceria che lui non fece nulla per smentire. In fondo lo divertiva, e credo che Hitchcock avesse lo stesso atteggiamento, per cui incoraggiava le strane idee che la gente aveva di lui», dice Huston.

Huston considera Whitfield un personaggio hitchcockiano, un uomo che resta invischiato in una situazione più grande di quel che immaginava, quando decide di scrivere un film insieme ad Alma. «Improvvisamente resta coinvolto in una tenera relazione. Ha bisogno di Alma, nello stesso modo in cui anche Hitchcock ha bisogno di lei, per elaborare il suo materiale. La usa per la sua ambizione e flirta con lei, e quando i due lavorano insieme scatta una scintilla che coglie entrambi di sorpresa», spiega. «E questo accende la gelosia di Hitchcock».

Rispetto alla sua performance, considera Helen Mirren la sua fonte di ispirazione sul set. «Non è pretenziosa ed è solo una gioia lavorare con lei», conclude.