- Ho fatto bloccare l’ascensore per provare che l’assassino non avrebbe mai rischiato di prenderlo per scendere dall’assessorato dopo avere assassinato l’assessore assommandosi il rischio di assidere in asso sul... Scusate, mi sono fatto prendere dalle allitterazioni, Ventrella.

L’ispettore torse gli occhi. Ormai nulla poteva più stupirlo del mondo.

Masciopinto completò il ragionamento: - Nessuno vuole rischiare di restare bloccato sul luogo del delitto. Perciò l’idea di Ascensore per il patibolo è loffia in partenza. Ma ve l’immaginate? Negli anni ’50, quando la rete elettrica faceva ancora più schifo di oggi, uno ammazza una persona e prende l’ascensore per andarsene dal luogo del delitto?

- Però se erano troppi piani, uno già stava stanco per la ’cciditoria, mmo’ voi volete pure che se ne scendeva a piedi?

- C’è un’altra soluzione, Ventrella, e ve la proverò fra poco.

La luce si riaccese e la cabina ripartì verso l’alto. Si fermò al quindicesimo piano, l’ultimo. Le porte scorrevoli si ritrassero ai lati ed i due solerti investigatori sbucarono nel pieno di un set cinematografico.

Le lampade accecanti erano regolate al massimo e su di loro era puntata la telecamera di TeleCampanile, dietro la quale l’operatore faceva boccacce e smorfie nel tentativo di farli ridere e rovinare a tutti e due la messa in onda.

In disparte, il sostituto procuratore Ciaccia fingeva di interrogare un’impiegata in lacrime, per palparle il deretano voluminoso che le gonfiava la gonna di velluto con spacco assassino lungo la coscia destra.

- Sfogatevi, sfogatevi, signorina. Le lacrime fanno bene - le stava dicendo, premendole la mano destra sulla natica corrispondente.

- L’assessore era così buono - singhiozzava lei. - Mi aveva fatto assumere e aveva promesso che se avevamo un figlio, faceva assumere pure a lui. E così pure i figli dei figli fino alla settima generazione...

- Peccato non sia stato abbastanza longevo - si rammaricò Ciaccia, passando con la mano dalla natica alle spalle dell’impiegata, per calargliela sulla poppa corrispondente.

- Dottore - lo richiamò Masciopinto, che non gradiva l’appropriazione indebita della ragazza da parte del sostituto.

- Ah, commissario - gli si rivolse Ciaccia, accusandone la presenza.

- Scusate il ritardo, ma avevo un piccolo esperimento in corso.

- Alla vostra età, giocate ancora al piccolo chimico.

Ventrella, approfittando del dialogo fra il suo superiore ed il sostituto procuratore, si era sostituito a quest’ultimo nei palpeggiamenti dell’impiegata, che passarono rapidamente ad una pomiciata in grande stile.

L’operatore di TeleCampanile riprese la scena per metterla su YouPorn.

- Ispettore! - ruggì Ciaccia.

- Comandi! - Ventrella tolse la mano dalle poppe dell’impiegata, oramai allo scoperto, dato che le aveva sbottonato il maglioncino che lei indossava.

- Seguitemi nello studio dell’assessore. C’è un’indagine in corso, casomai aveste scambiato il luogo del delitto per il set di un film a luci rosse.

- Ha cominciato lui - mormorò risentito Ventrella, andando dietro a Ciaccia ed a Masciopinto verso lo studio dell’assessore, in fondo al corridoio.

Entrarono.

La scena che si presentò (ma perché, la scena si presenta da sola?) ai loro occhi era...

I fatti, senza le opinioni.

Sul ripiano di una scrivania dell’Età Vittoriana probabilmente acquistata ad un’asta di Sotheby’s con i rimborsi elettorali era tracciata la sagoma del cadavere già portato via da quelli della scientifica. La mano della vittima era incastrata nella morsa di una trappola per topi che sporgeva da una busta arancione aperta con il simbolo dell’Euro.

Ciaccia interpellò l’operatore di TeleCampanile: - Ricchione, sentimi bene a mme! Tu mmo’ mi inquadri in mezzo primo piano mentre io, con fare competente e nello stesso tempo grave, riassumo le circostante dell’omicidio. Hai capisciuto?

- Chi è che è grave? - chiese l’operatore con la curiosità intraprendente di un Renzi.

Ciaccia sospirò comprensivo e navigato, alla Bersani, per par condicio. C’era stata anche un’allusione al terzo candidato.

Masciopinto e Ventrella capirono al volo, per la bisogna, di dover fare da tappezzeria.

Ciaccia esordì: - Per prendere in trappola un politico, l’unica era inviargliela in una bustarella.

Indicò quella arancione, che per la verità era formato A4.