Cody McFadyen, texano, ha iniziato tardi la carriera di scrittore. Sino a oggi ha dato alle stampe quattro romanzi tutti di altissimo livello.

Il quarto, arrivato da poco nelle librerie, si intitola Il predatore (Abandoned, 2009) e fa parte della serie Smoky Barrett.

In questo romanzo ritroviamo l’agente dell’FBI Smoky Barrett che ha subito un pesantissimo lutto in quanto un omicida le ha ucciso sia il marito che la figlia.

Sono passati tre anni e la donna ha un nuovo compagno. Un giorno Smoky, insieme ad altri agenti sono in una chiesa dove viene celebrato il matrimonio di una loro collega. Improvvisamente, una strana apparizione: una donna emaciata, calva, con indosso solo una camicia da notte bianca prende a camminare o per meglio dire a barcollare lungo la navata.

Porta i segni di torture prolungate, non si sa chi sia ne perchè è stata abbandonata davanti a una chiesa piena di agenti.

In base alle impronte digitali si scopre che la donna era scomparsa quasi otto anni prima, era sposata con figli. Il suo rapitore con fredda determinazione e con efficenza aveva giocato con la sua mente e il suo corpo, privandola da qualsiasi contatto con il mondo esterno. Ma per quale motivo?

Del rapitore si saprà solo che si fa chiamare Dalì, e riuscirà anche a catturare e tenere in prigionia Smoky, ma questa mossa le sarà fatale perchè Smoky riesce a fuggire, con una informazione fondamentale che tiene per se.

Si arriverà a scoprire un covo dove Dalì tiene prigioniere le sue tante vittime, ma all’arrivo degli agenti l’uomo si suicida.

La scoperta del perchè dei rapimenti e delle lunghe prigionie delle vittime sarà un colpo di scena incredibile, ma Smocky ha il dubbio che l’uomo che si è suicidato non sia il vero Dalì e convince alcuni suoi colleghi a proseguire le indagini.....

l’autore:

Cody McFadyen è nato in Texas nel 1968. Vive in California. Aveva nove anni quando ha deciso di diventare uno scrittore. Per oltre un ventennio, tuttavia, ha fatto altre cose, dal volontariato alla progettazione di videogame. Poi, passati i trent’anni, ha pensato che, se voleva davvero scrivere prima di diventare vecchio, era meglio cominciare. E ha fatto bene: i suoi libri, L’ombra, Gli occhi del buio e Io confesso sono diventati casi editoriali tradotti in tutto il mondo e osannati dai critici. Smoky Barrett, la protagonista dei suoi thriller, è spesso paragonata alla Clarice Starling de Il silenzio degli innocenti.

La quarta:

L’agente FBI Smoky Barrett ha perso il marito e la figlia per mano di un folle omicida. Dopo tre anni, si è rifatta una vita: ha di nuovo un uomo accanto, una ragazzina di cui prendersi cura, e continua il suo lavoro nella sezione dell’FBI destinata a dare la caccia ai serial killer. Smoky è abituata a confrontarsi con il lato oscuro della vita. Ma quello che sta per vedere, quello che sta per succedere, non se l’aspettava. Durante il matrimonio di una collega, una macchina sopraggiunge a gran velocità e, senza neppure fermarsi, scaraventa sul selciato davanti alla chiesa una donna. Ha il capo rasato e porta i segni di torture prolungate. È stata tenuta segregata per otto anni, sempre nel buio più totale, da qualcuno che si fa chiamare Dalí. E adesso Dalí ha deciso di lanciare la sua sfida a Smoky Barrett. E sa benissimo dove colpire, per rendere la sua trappola mortale.

Il predatore di Cody McFadyen (Abandoned, 2009)

Traduzione Alfredo Colitto

Edizioni Piemme, collana Linea Rossa, pagg. 485, euro 18,50