Un serial killer fra le vie di Londra. Sei donne incinta barbaramente uccise, i loro feti asportati. Nessun indizio per gli inquirenti. Un investigatore deciso e caparbio. Un prete che riconosce nelle mosse dell’assassino lo schema e le azioni di Alessio Capaneo, negromante ed eretico vissuto a Firenze alla fine del XIII secolo. Una caccia all’uomo frenetica e incalzante prima che l’assassino torni a colpire, prima che un’altra donna scompaia per sempre.
Questa è in estrema sintesi la trama de Il giorno del sacrificio di Mark Roberts pubblicato in Italia dall’editore Nord. Si tratta dell’esordio narrativo di un autore inglese che con questo suo thriller ha scalato le classifiche di vendita di mezzo mondo.
Ma soprattutto si tratta di un libro sorprendente. Così a prima vista gli elementi della trama sembrano comuni e già sentiti, serial killer, caccia all’uomo ecc, ma in questo romanzo tutto assume un aspetto diverso, tutto si colora di una luce fosca e inquietante.
In primo luogo siamo di fronte a una scrittura dinamica e decisa, frenetica e ben calibrata, il ritmo della narrazione procede fluido, a tratti incalzante. Coinvolge il lettore fin dalle prime pagine catapultandolo nell’azione e di lì in poi il malcapitato lettore sarà schiavo della pagina scritta, costretto a voltarne una dietro l’altra fino al sorprendente e sconvolgente finale.
Questo sarebbe già un grande pregio per un thriller, ma se a questa narrazione ritmica ed efficace si aggiunge anche la capacità di delineare personaggi avvincenti e creare sensazioni inquietanti allora il mix è perfetto.
I personaggi di Roberts sono sfaccettati e profondi (anche le vittime seppur con brevi descrizioni vengono splendidamente umanizzate), appaiono reali e vivi, con le loro contraddizioni, con le loro inquietudini e soprattutto con la loro ambiguità. Un’ambiguità che contribuisce a creare quella sensazione di crescente tensione, di malcelato malessere che aumenta a ogni attimo.
Le strade di Londra divengono allora cupe e macabre e le sensazioni divengono sempre più forti e concrete. I colori e le sfumature della vicenda divengono concrete e reali, si viene trasportati in quelle strade e in quei luoghi, si percepisce l’oscurità farsi sempre più densa e impenetrabile.
Il thriller si colora dell’oscurità dell’occultismo.
Ci troviamo di fronte a uno splendido romanzo.
Un vero e proprio diamante oscuro.
Da leggere senza pietà!
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