Andate a vedere Un sapore di Ruggine ed Ossa (in concorso al 65 Festival di Cannes) del grande Jacques Audiard, uno che finora non ha sbagliato un film che è uno…
Andate a vedere questo scontro-incontro tra un buttafuori e un’ammaestratrice di orche che la fatalità farà incontrare di nuovo quando lei avrà perduto le gambe e lui, un figlio a carico e poca voglia di fare il padre, si sarà reinventato come pugile di incontri clandestini…
Andate a vedere un modo di fare cinema che pone al centro il corpo sotto forma di mani e gambe e se ne serve sulla traiettoria fragilità-assenza per significare il concetto di normalità.
Andate a vedere tutta la differenza che può esistere tra una locandina omertosa (lei sulle spalle di lui) e una pellicola che non si fa problemi nell’inquadrare, come dire, a “pelle nuda” i monconi che lei si ritrova al posto delle gambe senza un filo di retorica verso il “diversamente abile”.
Andate a vedere un film con due personaggi come quelli di Stephanie (Marion Cotillard, immensa…), tutto il frastuono dentro, e Ali (Matthias Schoenarerts), tutto il frastuono fuori.
Andate a vedere un film così e “qualcosa”, una volta usciti, vi sembrerà diverso…
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