Quando alla sceneggiatura c’è Tito Faraci, il lettore già sa che può aspettarsi una storia appassionante e soprattutto una trama complessa e soddisfacente. Con un personaggio come Tex Willer, gloria storica dell’editoria fumettistica italiana, con più di sessant’anni di onorata carriera sulle spalle, non è assolutamente facile fare i conti: Faraci vince ogni “sfida” con il tizzone d’inferno della casa Bonelli con la sua formula tanto semplice quanto ardita. Piedi saldi in temi classici ma svolgimento fresco e inaspettato.

Le collane speciali dedicate a Tex aumentano di numero, ma il MaxiTex è fra le uscite annuali più attese dai fan di vecchia data. Primo perché presenta una storia inedita - contro i fiumi di ristampe e riproposizioni a colori - e secondo perché al contrario del Texone ha una cura particolare per la sceneggiatura che supera quella per i disegni. Una volta ingaggiata una matita sicura come Miguel Angel Repetto - nome ben noto della saga texiana - ci si può concentrare sulla storia.

   

La legge di Starker (sedicesimo MaxiTex, ottobre 2012) ha la struttura della più classica delle storie di Tex: uno sceriffo dai modi sbrigativi e spiccioli ma soprattutto criminali contro cui il nostro caro vecchio ranger dovrà fare i conti. Già letto molte volte. Intrighi e complotti vari, piani criminali non proprio riusciti, scazzottate e sparatorie e zap zip bang. Tutto fedele ad uno schema fisso.

Dov’è la bellezza della storia? Qui sta la bravura di Tito Faraci: il riuscire ad usare uno stile frizzante, a giocare con gli schemi fissi fino a presentare in modo coinvolgente e divertente qualcosa che in realtà si è già letto molte volte.

Di sceriffi corrotti ne sono passati tanti, sotto le rudi mani di Tex Willer, ma nessuno aveva la caratterizzazione psicologica di Starker, il suo sogno, la sua visione della giustizia e di come si tiene in pugno una città.

    

A parte alcune eccezioni, la serie dei MaxiTex si contraddistingue per ottime sceneggiature: questa di Faraci rientra perfettamente in questi parametri, e ci si augura che continui sempre a regalarci storie texiane di questo livello.