Tra gli 81 partecipanti al Concorso letterario Grado Giallo 2012 sono stati selezionati i cinque finalisti del Premio.
La giuria, composta da Elvio Guagnini (Università degli studi di Trieste – coordinatore Comitato Scientifico Grado Giallo), Veit Heinichen (editore ed autore) e da Franco Forte (Direttore Editoriale del Giallo Mondadori), stabiliranno il vincitore assoluto che sarà premiato dal Sindaco di Grado durante la 5^ edizione di Grado Giallo, alla presenza del Direttore Editoriale delle collane per l'edicola Mondadori e pubblicato su uno dei volumi in edicola nel mese di ottobre della collana Il Giallo Mondadori.
Ecco i nomi dei finalisti:
· L'angelo minorenne di Marco Cirillo
· Crimine ab uno disce omnes di Gianluca D'Aquino
· Nient'altro che una vita diversa di Massimiliano de Luca
· La pistola nello zaino di Aldo Selleri
· I giocattoli siamo noi di Chiara Zaccardi
Prosegue la manifestazione con grande successo. Tra i vari appuntamenti nel programma (consultabile su http://www.gradogiallo.it/ segnaliamo domani, domenica 7 ottobre alle ore 21,00 presso il Cinema Cristallo in viale Dante Alighieri 29 a Grado, l'audiodramma in teatro: RADIOGIALLO di Carlo Lucarelli per l'adattamento e la regia di Sergio Ferrentino. Progetto "AutoreVole: audiodrammi in teatro" di Fonderia Mercury. Con D. Ornatelli, C. Broggini, A.Quattro, M. Pellegrini, A. Pazzi, E. Molos, D. Sansalone.
Alcuni tra gli autori più importanti che si occupano di romanzi, tra i quali Carlo Lucarelli, hanno accettato la sfida lanciata da Sergio Ferrentino di confrontarsi con la drammaturgia radiofonica, cimentarsi in storie concepite espressamente per l’oralità, ed hanno scritto un racconto originale che è stato adattato in radiodramma. Nessuna di queste storie però viene trasmessa per radio, ma diventa una registrazione, un podcast. Ed alla registrazione si potrà assistere come spettatori che, dotati di cuffie, vedranno gli attori muoversi in funzione del microfono e della parola, sentiranno sbattere porte che nessuno ha chiuso e ascolteranno musiche che nessuno sta suonando. Il pubblico potrà assistere a scene in apparenza contraddittorie, come un personaggio che saluta tutti e poi non se ne va. Basterà chiudere gli occhi per accorgersi che quel personaggio non parla più al microfono da tempo. È come se fosse andato via. Insomma, quanto avverrà sul palcoscenico sarà al servizio di un’unica dimensione, quella dell’ascolto. Per il pubblico sarà come entrare in uno studio radiofonico mentre è accesa la lucina rossa della registrazione. Orson Welles diceva che la radio è il contrario del cinema muto: sentire ma non vedere. Questa volta si potrà anche vedere.
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