LS “In agosto sarò dalle tue parti alla presentazione di un libro e all’anteprima di un film, dici che riusciremo a vederci?”
A “Ma certo, ci mancherebbe!”
LS “Prima della presentazione, se hai voglia, c’è anche l’anteprima di un film, ti dicevo…”
A “Massì, perché no”
LS “Come restiamo d’accordo, ci vediamo sul posto allora?”
A “Io preferirei venire in treno, ce n’è proprio uno che arriva alle 16”
LS “Ok, passo a prenderti in stazione alle 16 allora”
Il giorno della partenza.
A “Non so più se riesco a venire in stazione, magari chiamami un’ora prima dall’autostrada. Mia madre, al mare, ha avuto un problema e non posso lasciarla da sola. Devo farle da ponte telefonico da qui”
LS “Da ponte telefonico per risolvere un problema a 1000 km di distanza? E tutti i parenti che avete là sul posto?”
A “Non si trova nessuno”
LS “Vabbé, fammi sapere”
Prima di partire, presa da uno scrupolo La Schermitrice richiama “senti, se devi star vicina a tua madre non preoccuparti, posso andarci anche da sola e noi ci vediamo un’altra volta. Ma cos’è successo esattamente?”
A “La mamma (86 anni) stava pranzando con un amico di famiglia (90), quando le ha chiesto di potersi sedere sul divano e avere un bicchier d’acqua e quando lei gliel’ha portato lui era… morto”
LS “Morto?”
A “Morto. E ora è in casa da sola col morto e non sa che fare e io sto provvedendo da qui a rintacciare parenti e pompe funebri”
LS “I parenti tuoi e quelli del morto?”
A “Sì, i miei per non lasciar sola mia madre e anche la figlia del morto, che è in spiaggia col cellulare spento”
LS “AZZ…”
Dopo l’imperdibile Il Profeta ecco un altro film di Audiard da non lasciarsi sfuggire. Certo meno bello del precedente e forse un po’ lungo coi suoi continui snodi che cambiano spesso di destino e direzione.
Ma l’attenzione dello spettatore rimane incollata fino alla fine alla storia dell’addestratrice d’orche, bella e sicura di sé, che privata delle gambe in un incidente con un cetaceo, passa da una situazione di vantaggio rispetto al povero Alì, che ne subisce il fascino da subito, a una posizione di svantaggio e dipendenza.
I ruoli si ribaltano drasticamente, le ossa si rompono e si mischiano al sangue, chi in un parco acquatico, chi in un combattimento clandestino e nemmeno il figlio trascurato di lui ne uscirà indenne.
Sarà il prezzo in sangue e ossa per arrivare alla consapevolezza dei veri valori che contano.
E gli affetti si mischiano agli effetti speciali, che qui intervengono solo per far sparire la parte inferiore delle belle gambe della Cotillard. Un tempo la mancanza di un paio di gambe sarebbe stata celata da un plaid appoggiato a una carrozzella o a un letto d’ospedale, qui invece i monconi vengono esibiti anche nell’intimità mentre i due si amano selvaggiamente, e addirittura decorati con dei giganteschi RIGHT e LEFT tatuati. Come non ci viene risparmiata la protagonista in orgoglioso equilibrio sugli arti artificiali. Imperdibili le scene dell’uomo che cerca di sedurla in discoteca per poi scusarsi dopo aver visto con orrore che le mancano le gambe e la commovente esibizione dell’orca che esegue gli ultimi ordini di una nostalgica Cotillard da dietro la vetrata dell’acquario.
Insomma, un film da vedere!
UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA - Belgio, Francia 2012 – 120’
Regia: Jacques Audiard
Con: Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure, Céline Sallette, Corinne Masiero, Bouli Lanners, Jean-Michel Correia, Mourad Frarema
Nel nord della Francia il senzatetto e disoccupato Alì si deve far carico all’improvviso del figlioletto Sam di 5 anni, che conosce a malapena e di cui non si è mai occupato.
Insieme si trasferiranno a sud, ad Antibes, dalla sorella di lui che gli darà una mano a cercare lavoro.
Assunto come buttafuori in un locale avrà modo di conoscere la bella e altezzosa Stephane, animatrice di uno spettacolo di orche marine. Un incidente la priverà delle gambe e le loro condizioni si capovolgeranno rendendoli presto indispensabili l’uno per l’altra.
Durante l’intervallo del film continua il ponte telefonico e a un certo punto dalla spiaggia chiama l’ignara figlia del morto che ha visto le chiamate sul cellulare.
A “Sì, Ninni, ti ho cercata io, sì io tutto bene… ma ti volevo dire di andare a casa, che tuo padre non si sente tanto bene, sì, ciao!”
LS “…che suo padre NON SI SENTE TANTO BENE?”
A “Non potevo mica allarmarla prima che arrivasse a casa…”
Dopo un po’ richiama anche sua madre.
A “Come mamma? Nooo Ninni ti ha già lasciata da sola e dov’è andata?”
LS “Cos’è successo adesso?”
A “Ninni appena tornata dalla spiaggia, ha lasciato di nuovo sola la mamma col morto per andare a scegliere la bara. Ma dico io, non poteva sceglierla da un catalogo come fanno tutti? Macché, lei la bara invece la deve vedere personalmente! Santo cielo che giornata!”
LS “Caspita, che giornata per davvero!”
Le luci si spengono e inizia il secondo tempo.
Che l’orca sia con voi!
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