La casa editrice MilanoNera rende da oggi disponibile in versione digitale il racconto Il fuoco non perde mai, apparso precedentemente su Segretissimo: è il segno che Dario Tonani è passato al “lato nero” della narrativa?
Ne abbiamo parlato con l’autore.
Una rinomata firma della fantascienza si “tinge di nero”: qual è il tuo rapporto con il sempre più ricco filone del fanta-noir?
Ottimo, mi sento a casa. Una casa relativamente nuova, lo confesso, della quale sto ancora esplorando i locali. Nel 2007 l’ingresso, con Infect@ (Urania 1521), nel quale il punto di vista era quello classico di due poliziotti alla ricerca della verità. Due anni dopo, nel 2009, con L’algoritmo bianco (Urania 1544) il salto dall’altra parte della barricata per sondare la prospettiva di un killer. E poi, lo scorso anno con Toxic@ (Urania 1574), a mettere insieme personaggi dell’uno e dell’altro fronte: una coppia di sbirri che cerca d’incastrare un inafferrabile serial killer. Ammetto, una tipologia di storie che mi piace gustare anche come lettore.
Puoi raccontarci qualcosa della genesi del tuo racconto?
È presto detto: Il fuoco non perde mai è nato in macchina, nel quotidiano tragitto casa-lavoro. Percorro ogni giorno una sessantina di chilometri di tangenziali attorno a Milano, spesso a passo d’uomo, in coda, aspettando che nel parabrezza compaia qualcosa di un po’ più interessante degli stop dell’auto davanti. Mi sono domandato come possa apparire quella distesa di lamiere vista dal cielo, magari da un piccolo aereo che per un’emergenza sia costretto a tentare un atterraggio d’emergenza, di sera, su un tratto libero di autostrada. E che poi debba in qualche modo essere tolto di lì prima che la città si svegli e torni a muoversi. È stata una delle mie primissime prove dichiaratamente fuori dal genere fantastico; fu Sergio Altieri, allora editor dell’edicola Mondadori, a chiedermi di buttarmi e la storia comparve a gennaio 2010 su Segretissimo.
C’è qualche autore fanta-noir che puoi consigliarci?
Solito Philip K. Dick a parte, immagino. Be’, farei quattro nomi: Richard K. Morgan con l’adrenalinica saga di Takeshi Kovacs; Michael Marshall Smith col suo reduce-tossico Jack Randall; Maurice G. Dantec, papà del duro Hugo CorneliusToorop; e Richard Paul Russo con il suo tenace tenente Frank Carlucci della polizia di San Francisco. Recentemente ho scoperto però un nome nuovo, una donna: la spagnola Rosa Montero, che ha scritto un libro - Lacrime nella pioggia - dichiaratamente ispirato a Blade Runner in cui si muove la detective replicante Bruna Hursky (lettura godibilissima!).
Dopo aver conquistato la carta, ora il "virus Tonani" sta infettando il digitale: cosa ne pensi del crescente interesse per gli eBook?
“Virus Tonani”: mi piace, grazie, sai che sono sensibile a quella parola!Sono convinto che gli eBook rappresentino un’opportunità straordinaria per gli autori: vincono la morte fisica del libro stampato allungando a dismisura il ciclo di vita di qualsiasi titolo e possono rappresentare un’occasione d’ingresso importante (e seria) per gli autori alle prime armi che magari trovano difficoltà ad approdare alla carta. Senza contare che stanno rivitalizzando la forma del racconto, che altrimenti - rimanendo confinata a un’opera collettiva come le riviste e le antologie - offrirebbe all’autore visibilità piuttosto limitata. In più, elemento da non sottovalutare affatto, “viaggiando” su monitor sono molto più vicini alle nuove generazioni di quanto sia il libro fisico. E lasciami dire che già questo è motivo per gridare “Viva gli ebook!”.
“Mondo9” si avvicina e sarà un "brave new digital world": puoi anticiparci qualcosa?
Mondo9 arriverà a novembre nella prestigiosa collana “Odissea” di Delos Books, rivisto e soprattutto con contenuti nuovi rispetto all’edizione digitale delle quattro storie pubblicate da 40k Books.
Ne sono particolarmente felice, perché di solito si segue il percorso inverso, dalla carta al digitale. E questo dà la misura del successo ottenuto nella sua prima incarnazione, per la quale sono estremamente grato a 40k, che ha fatto sbarcare Cardanica (il primo capitolo) in America, dove peraltro ha ottenuto la critica entusiastica di un mostro sacro del genere steampunk come Paul Di Filippo. Sarà un ciclo completo, il primo a cui abbia mai messo la parola fine dopo quelli dei +toon (Infect@ e Toxic@) e quello dell’Agoverso (le due storie di Gregorius Moffa ne L’algoritmo bianco).
Grazie della chiacchierata, ThrillerMagazine. Stay tuned!
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