«Tutti gli attori si odiavano tra di loro e c’era più tensione sessuale sul set che in un ritiro misto. Il regista era talmente convinto che avrebbero finito per ammazzarsi l’un l’altro, che aveva ordinato cinque pistole d’oro con cinque pallottole d’argento, e vi aveva fatto incidere il nome di ognuno, produttore compreso».
Se volete una bella lettura gustandovi un drink, leggetevi Un cocktail amaro per Sunny Pascal. Ogni capitolo è introdotto dalla ricetta di una celebre bevanda, con tanto di storia e origini. Ma nonostante il leggero senso di euforia, non è l’alcool il punto forte di questo romanzo. Si tratta di una storia originale ambientata sul set di un film hollywoodiano a Puerto Vallarta, in una baia messicana, dove il detective segugio Sunny Pascal è incaricato di prestare una speciale sorveglianza. Surfista, beatnik mezzo messicano, mezzo gringo – half spagnolo, metà english, come dice lui –, Sunny Pascal si trova invischiato in un caso che – ironia del destino – sembra la trama di un film: il bizzarro regista John Huston ha regalato a ciascun attore una pistola d’oro carica di munizioni d’argento e quando un uomo viene trovato morto, ucciso appunto da un proiettile d’argento, parte il mistery.
Fantasia e reminescenze cinematografiche, eventi realmente accaduti (John Huston negli anni Settanta girò davvero un film a Puerto Vallarta, “La notte dell’iguana”) e attori reali si mescolano in questo noir tra divertenti passaggi e colpi di scena. Conoscerete così da vicino Richard Burton, Elizabeth Taylor, sensuale e accattivante come «una torta francese», Sue Lyon, la ragazzina un po’ cresciuta che aveva interpretato qualche anno prima il ruolo di Lolita e che il detective ha il merito di smitizzare, una conturbante Ava Gardner e la sua voce da sirena roca:
«Era una voce che non era fatta per essere sentita da troppo lontano. Solo a pochi centimetri dal tuo cuscino. Il suo suono era rauco, ma comunque eccitante.
Sotto una palma c’era un’amaca protetta dai raggi del sole. I miei occhi si abituarono all’ombra quando mi fermai accanto a lei. Era l’animale più bello del mondo. Con qualche annetto, ma ben portati. Uno dei migliori pezzi di Hollywood. Lei lo sapeva; l’essere corteggiata da uomini ricchi e famosi le dava un atteggiamento di compiacenza unico».
La scrittura procede sciolta e briosa, con dialoghi frizzanti, con una bella traduzione di Ursula Bedogni. Questo libro, che è il primo dedicato alle avventure del detective Sunny Pascal, è stato pubblicato in numerosi paesi ed è valso a F.G. Haghenbeck – classe 1965, uno dei più amati scrittori messicani di oggi – il prestigioso Premio messicano Vuelta de Tuerca come miglior romanzo giallo dell’anno.
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