Rientrata a casa dopo lo spettacolo, Mercy si versò un bicchiere di anís seco appena allungato con acqua e si sedette in poltrona a riflettere. Il flamenco era entrato solo da cinque anni nella sua vita, dopo il suo arrivo a Siviglia. Per sua madre invece era stato tutta la vita: Valeriana Torres aveva cominciato da bambina, ci era cresciuta, era diventata una estrella. Poi si era lasciata convincere a sposare Eduardo Contreras, potente funzionario della Dirección General de Seguridad, da cui aveva avuto una figlia che aveva visto ben poco: Eduardo se l’era portata via appena nata, quando si era trasferito in Honduras a spese della CIA. A Valeriana erano rimasti il flamenco e il suo tablao, che aveva gestito insieme al nuovo compagno Jorge Romero. Dopo la prematura morte di lei, Romero si era occupato de La Colombiana in attesa che la legittima erede venisse a prenderne possesso.
Una volta a Siviglia, Mercy aveva studiato con i migliori maestri del baile e la quota di sangue gitano che le scorreva nelle vene aveva fatto il resto. Ma mentre Valeriana era cresciuta tra bulerias e farrucas, sua figlia aveva passato infanzia e adolescenza imparando tecniche di guerriglia e arti marziali. Non poteva ignorare i primi ventun anni della propria esistenza trascorsi al campo dove suo padre addestrava soldati e killer. Era stato laggiù che l’avevano vista la prima volta gli agenti della CIA da cui era stata reclutata all’inizio dell’autunno.
Chi si sentiva di essere, lei, veramente? La ballerina di flamenco, la proprietaria di un locale o l’agente a contratto selezionata per la sua capacità di uccidere a sangue freddo? Se gliel’avessero chiesto appena era tornata in Spagna - dopo un tacito accordo con il padre, secondo cui nessuno dei due avrebbe più interferito con la vita dell’altro - avrebbe risposto che non intendeva avere niente a che fare con la CIA. Ma dopo cinque anni, con il locale che aveva bisogno di restauri e cominciava a costare più di quanto incassasse, il risvolto economico non poteva essere trascurato. Né poteva essere ignorato il richiamo della sua natura di guerriera. Era stata addestrata a combattere. A diciotto anni aveva persino avuto il suo battesimo del fuoco, anche se era stato nel vano tentativo di fuggire da suo padre.
Forse era questo che voleva, in segreto: un conflitto in cui combattere. Qualcuno che le dicesse che eliminare una o due persone avrebbe permesso di salvare molte altre vite. Un lavoro sporco per una causa giusta. Alla CIA serviva una persona come lei e forse a lei serviva gente come loro.
Si versò un’altra dose di Chinchón seco. Quella sera non aveva l’obbligo di rimanere lucida. Almeno per qualche giorno non doveva uccidere nessuno.
3
Langley, Virginia, il giorno seguente
Richard M. Hedges entrò nell’ufficio di Charles Wentworth, direttore della Sezione D. I loro nomi in codice erano, rispettivamente, Iceman e il Professore. Il loro incarico consisteva nell’identificare e distruggere i prossimi nemici degli USA, con un’autonomia tale da renderli indipendenti dal direttore della CIA e dallo stesso Presidente. In questo modo l’uno e l’altro avrebbero potuto all’occorrenza negare di avere saputo quello che facevano.
Ma ogni tanto anche la Sezione D aveva qualche limite.
«Accesso negato», dichiarò Hedges, sedendosi davanti alla scrivania del suo superiore. «Ho preferito non insistere, prima che qualcuno si accorgesse che stavo cercando di esaminare il file su Juan Vicente Escudero.»
Wentworth scosse il capo. «Che bisogno c’è di mettere un filtro alla nostra Sezione?»
Hedges si strinse nelle spalle. «Un’operazione in corso?»
«A maggior ragione, noi dovremmo saperlo. Supponi che decidiamo di eliminarlo, mentre a un’altra sezione serve vivo. La regola è che dobbiamo avere accesso a tutto. Se qualcuno ce lo impedisce è perché ha qualcosa da nascondere.»
«Qualcuno che usa la CIA per fare affari con Escudero?»
«Lo sai. Quando si ha la possibilità di agire in segreto, prima o poi la tentazione di approfittarne per interesse personale arriva. Dobbiamo avere accesso a quei file, possibilmente senza che lo sappia chi li sta proteggendo.»
«Potrei avere la persona giusta», ragionò Hedges.
4
Washington DC, diciotto ore dopo
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