Biografia. Pugliese radicatissimo per parte di madre, anche se di padre campano, di moglie pescarese e ciociaro di nascita (Alatri, Frosinone). Narra da quando gli sono spuntati i pensieri, incalzato dagli sviluppi possibili e impossibili delle trame. Che partono dal privato e attraversano la fantascienza e lo spionaggio. Confluendo in un noir autoctono e mediterraneo speziato di intrighi più estesi, grazie all’inquietudine portata qui dalla frantumazione del mondo. Scrive su “L’Unità”, “La Gazzetta del Mezzogiorno” e “Conquiste del Lavoro”. Ha pubblicato racconti in diverse antologie, realizza sceneggiature a fumetti per Martin Mystère e traduce dall’inglese. I suoi libri, fin qui, sono: La notte degli stramurti viventi (Stampa Alternativa 2001), Divora il prossimo tuo (Avagliano 2004), Complottario (Avagliano 2006), Sandblast (con lo pseudonimo di Kevin Hochs, “Segretissimo” n. 1536, febbraio 2008, Mondadori) e Sturmvogel (con lo pseudonimo di Kevin Hochs, “Segretissimo” n. 1579, settembre 2011, Mondadori).

Una mitologia di pugnali

lentamente si annulla nell’oblio;

una canzon di gesta va perduta

in sordide notizie poliziesche.

Jorge Luis Borges

(“Il tango”)

In Capitanata, il pomeriggio d’estate è una morte provvisoria.

La vita non resiste al sole perpendicolare, che incide la campagna con una feroce pirografia di zolle. Nelle cittadine, dal respiro inquinato di metropoli anguste, il sonno della controra è un letargo da calura. Quelli che restano svegli sembrano fantasmi. Come i due che danzavano davanti alla cattedrale della Madonna Nera.

Nell’afa accesa, un uomo e una donna tracciavano mobili disegni di corpi fuori dall’auto con le portiere spalancate e lo stereo ad un volume voluttuoso. Lui la ripiegò all’indietro, quasi per distenderla sul pavimento di basolato. Poi la ritirò su, esponendola ai sospiri di brezza dai vicoli.

- Il padre di Astor Piazzolla veniva dalla Puglia, anche se da un posto più a sud: Trani - la informò. - Allora toccava emigrare per vedere il mondo. Ora è il mondo che arriva dappertutto. Con le sue novità.

- Mentre tu sei nato proprio qui - La donna si scostò dal mento una ciocca color zafferano.

Parlavano in due lingue diverse, nessuna delle quali era l’italiano.

Lei guardò l’orologio da polso che costava poco meno dell’auto e gliela indicò, ricordandogli in slavo: - Devi consegnarla.

Lui negò con la testa e replicò in spagnolo: - È il destinatario che viene a prenderla. Non se la può mica portare a casa. Sale con noi per una passeggiata e lo depositiamo da qualsiasi parte ha deciso di imboscarla. Quindi ripartiamo, con il mezzo che lui ci procura.

Il ballerino spense lo stereo senza sfilare il CD e il frontalino dal cruscotto. Chiuse le portiere e suscitò un duplice guaito elettronico con il telecomando. Offrì alla compagna il braccio destro e lei lo prese con un volteggio dei fianchi che parve un movimento suppletivo di tango.

Sparirono tra case antiche, costruite per cingere di mattoni i panorami privati dei cortili interni. Sull’auto restò a picco il pomeriggio.

Pochissimo, e intorno a quell’astronave su gomme prese a volteggiare un motorino, da cui spuntavano due minorenni.

Il più grande, al manubrio, ordinò: - Spicciati.

L’altro scese e penetrò nell’auto, Houdini mediterraneo.

Il motorino ronzò via. L’auto lo seguì con il ringhio contenuto dell’ecodiesel.

Di nuovo restò a picco il pomeriggio.

L’uomo e la donna tornarono accompagnati da un anziano con i tratti e i modi di chi si permetteva un eden casalingo, protetto dalle pareti interne del suo palazzo.

- Dove cazzo sta la macchina che mi avete portato? - domandò.

Il ballerino passò e ripassò lo sguardo sulla piazza: - Nel purgatorio della merce in attesa di restituzione. Se non hanno già pensato di imbarcarla per l’altra riva. - Alzò la testa ai tetti, oltre i quali si intuiva il Tavoliere e, non troppi chilometri dopo, l’Adriatico. - Per contrappeso a tutta la carne slava che importiamo.

La donna lo fissò.

- Madonna! - gridò l’anziano, voltandosi di faccia alla cattedrale.

- Una persona che riceve consegne a domicilio, sa a chi rivolgersi.

L’anziano esalò uno sbuffo di ansia: - Uno sì, lo conosco.

- Fa anche a lui la dichiarazione dei redditi?

Passato all’italiano, il ballerino prendeva a materializzarsi, abbandonando le sue precedenti fattezze spettrali. La donna le conservava, anzi aumentavano nella luce dalle ombre cortissime.